Politica - 02 settembre 2024, 19:19

Elezioni regionali: da Sansa al PSI, ora Orlando incassa i “sì” che servono per dare il via alla corsa elettorale

All’interno della coalizione resta solo da risolvere il nodo Italia Viva. Sansa ribadisce il suo “no”: “Altrove sostiene la destra, vuole cose diverse da noi”

Andrea Orlando con Gianni Pastorino (Linea Condivisa)

Andrea Orlando con Gianni Pastorino (Linea Condivisa)

Come una sorta di Giano Bifronte della politica genovese, Ferruccio Sansa nel giro di qualche ora ha sfoderato prima un convinto “sì” e poi un altrettanto convinto “no”.

Il “sì”, neanche a dirlo, è per la candidatura di Andrea Orlando. E per dare il proprio assenso Sansa ha scelto la strada dell’ironia: “Mancano due mesi alle elezioni regionali, sarebbe preferibile scegliere un candidato prima del voto. Per questo, visto che nessuno pare decidersi, provo a metterla così: il mio candidato è Andrea Orlando. Le elezioni della Liguria saranno una specie di 'guerra santa' in cui dovremo decidere tra due visioni delle istituzioni e della politica opposte: una, la nostra, che vuole fare gli interessi dei cittadini. L'altra, quella di Toti, che fa gli interessi di chi la finanzia. Da una parte una proposta di governo, dall'altra un sistema di potere. Orlando è apprezzato da tutti i partiti della coalizione. È stato un bravo ministro. È un uomo che conosce e rispetta le istituzioni. È un politico che non è salito sugli yacht per trattare con gli Spinelli. Per me è la scelta giusta in questo momento”.

Poi, qualche giorno dopo, Sansa ha mostrato l’altra faccia con il “no” a Italia Viva in coalizione: “No a fare entrare candidati camuffati in altre liste, perché altrove, perfino a Genova, Italia Viva sostiene la destra. Soprattutto perché vuole cose diverse da noi sulla sanità, la legalità, la Costituzione, l'ambiente e lo sviluppo economico. Perché ha idee diverse da noi sul ruolo delle istituzioni, sul rapporto tra la politica e chi la finanzia. I cittadini non vogliono ammucchiate elettorali, ce lo chiedono in tutti i modi”.
Possibile, quindi, che per Sansa e i suoi possa anche non bastare l’addio annunciato dei renziani all’amministrazione Bucci e la possibilità di una candidatura senza simbolo all’interno di una lista centrista a sostegno del ‘campo largo’.

Il grand tour dell’approvazione per Orlando fa tappa anche dalle parti di Gianni Pastorino, indicato da molti come potenziale leader della lista del presidente: “Abbiamo scritto ai leader nazionali di PD, M5S e AVS affinché si risolvesse al più presto la situazione di stallo politico che si era creata in Liguria e che non permetteva la definitiva designazione di Orlando. Ora è ufficiale. Ora dobbiamo mandare via la destra che ha distrutto la nostra regione. Ora è il tempo delle proposte su sanità lavoro ambiente diritti. Ora bisognerà essere capaci di costruire percorsi unitari e condivisi con la gente”.
Poi un passaggio anche sulla querelle renziana: “Le continue alchimie politiche, come la vicenda su Italia Viva, sono incomprensibili e alimentano il distacco delle persone dalla politica. Quello che importa è ritornare velocemente al dialogo con le persone, sui loro bisogni, alle loro difficoltà, in una società sempre più ingiusta e diseguale. Ora la coalizione c'è. Non abbiamo bisogno di aggiunte”.

Ampio e prevedibile l’assenso in casa Pd. Ad aprire le danze il segretario cittadino genovese Simone D’Angelo: “Fiducia, pazienza e speranza. Con questo spirito tante e tanti hanno atteso l'esito del dialogo tra chi è chiamato a costruire l'alternativa anche in Liguria alla peggiore destra di sempre. Una fiducia, una pazienza e una consapevolezza che rappresentano una preziosa quanto fragile apertura di credito che il Partito Democratico e i progressisti oggi non possono permettersi di disattendere, o peggio, di tradire. La candidatura di Andrea Orlando ha trovato le sue ragioni sul campo, ogni giorno, nel confronto con coloro che chiedono a gran voce un'alternativa per la Liguria, nel segno di quella necessaria radicalità spesso evocata. Serviva un passo avanti, per non rischiare di tornare tutte e tutti indietro. Oggi è il momento del coraggio. E quel passo avanti lo facciamo insieme ad Andrea e a tante e tanti altri, consapevoli della necessità di una Liguria diversa. Servirà lasciare da parte ogni autoreferenzialità, e aprire le porte a tutti coloro che vogliono contribuire a dare gambe a quello che per molti rappresenta il desiderio di un riscatto civile”.

Sulla stessa linea Alberto Pandolfo, vice presidente del consiglio comunale di Genova: “In Liguria servono poche settimane per autorizzare un nuovo supermercato ma si aspettano in media 427 i giorni per una visita cardiologica. Serve ascolto, serve partecipazione, serve mettersi in contatto con chi è da sempre ignorato, serve pianificazione, serve capacità di decisione, serve fare bene. È questo che con il Pd e tutta la coalizione, che sostiene l’autorevole candidatura di Andrea Orlando, faremo insieme in queste settimane per rivedere il sole baciare mare e monti della nostra Liguria”.

Alla squadra dei “sì” a Orlando si aggiunge anche il PSI, per voce del segretario regionale Giorgio Brero e del responsabile Enti locali Fabio Natta: “Certi che Andrea Orlando sappia dare voce a tutte le anime del centrosinistra, ribadiamo la nostra disponibilità a contribuire alla costruzione di una coalizione coesa che valorizzi anche l'ampia area riformista e le tante ottime realtà amministrative della nostra regione. Oggi, con Andrea Orlando, auspichiamo di poter contribuire a costruire un nuovo modello di governo del territorio che ponga i bisogni del cittadino al primo punto del proprio progetto e che possa ridare dignità a una regione, storicamente centrale nella vita del Paese, che da troppo tempo è colpevolmente ai margini”.

Pietro Zampedroni


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