Attualità - 26 agosto 2024, 16:13

Nuova protesta degli artisti di strada: il 31 agosto in piazza contro il nuovo regolamento

Manifestazione in programma a San Lorenzo contro le restrizioni del Comune: "L'arte di strada non si può prenotare"

Nuova protesta degli artisti di strada: il 31 agosto in piazza contro il nuovo regolamento

Gli artisti di strada genovesi scendono nuovamente in piazza il prossimo 31 agosto, dalle 15 alle 17 a San Lorenzo, per protestare contro il nuovo regolamento comunale che entrerà in vigore il 1° settembre. 

La manifestazione, per la quale sono stati ottenuti tutti i permessi necessari, sarà un momento di espressione collettiva contro le nuove restrizioni imposte dalla giunta Bucci. Tra queste, l’obbligo di prenotare gli spazi attraverso un’app e limiti severi sull’uso degli amplificatori, con sanzioni che possono arrivare fino a 500 euro.

Con l’approssimarsi della data, l’attenzione di cittadini e artisti si concentra su questo evento. La tensione è alta e, mentre gli artisti preparano le loro performance, resta da vedere se il sindaco Bucci risponderà all’appello della città creativa che chiede di essere ascoltata e rispettata. 

LE NUOVE NORME NEL DETTAGLIO 

Tra i principali cambiamenti introdotti dal regolamento, spicca l'obbligo di prenotare in anticipo le postazioni per le esibizioni attraverso un'app dedicata. Questo sistema di prenotazione sarà necessario per tutti gli artisti che desiderano esibirsi nelle aree pubbliche, limitando di fatto la spontaneità che caratterizza tradizionalmente l'arte di strada. Inoltre, sono state stabilite precise restrizioni sugli orari e sulle distanze da mantenere rispetto a edifici pubblici e privati, con un'attenzione particolare alle aree sensibili come teatri, chiese e attività commerciali dotate di dehors.

Una delle disposizioni più contestate riguarda il limite di 5 watt imposto agli amplificatori utilizzati nelle vicinanze dei portici dei teatri, come il celebre Teatro Carlo Felice. Questa norma, pensata per ridurre l'impatto acustico sulle zone circostanti, è vista dagli artisti come una restrizione eccessiva che compromette la qualità delle performance, soprattutto per chi fa uso di strumenti musicali che necessitano di amplificazione.

Le sanzioni previste per chi viola il regolamento sono severe: si va da una multa minima di 25 euro fino a un massimo di 500 euro, con la possibilità di riduzione a 50 euro se pagata tempestivamente. In caso di recidiva, dopo tre violazioni accertate nell’arco di un anno, gli artisti saranno costretti a sospendere le loro esibizioni per 40 giorni prima di poter richiedere una nuova autorizzazione. Anche l’inserimento delle “pertinenze” delle attività economiche, come i dehors, tra le aree da cui mantenere una distanza minima di 5 metri rappresenta una complicazione ulteriore per gli artisti.

Secondo l’amministrazione comunale, queste norme sono necessarie per garantire un equilibrio tra le esigenze dei vari attori che popolano il centro cittadino. Tuttavia, gli artisti e i loro sostenitori ritengono che il regolamento sia un attacco diretto alla loro attività, che rischia di svuotare le strade di Genova della vivacità e dell’energia che da sempre le caratterizzano. Le nuove regole, dicono, non solo rendono più difficile esibirsi, ma soffocano anche la libertà artistica, imponendo una burocrazia eccessiva e multe sproporzionate per infrazioni minori.

LA PROTESTA SUI SOCIAL

Tra le voci più attive nella protesta, spicca quella della cantante e artista di strada Tatiana Zakharova, che ha trasformato l’aria "O mio babbino caro" di Puccini in un ironico appello al sindaco Marco Bucci. La sua esibizione, diffusa sui social, è diventata rapidamente un simbolo della resistenza creativa contro un regolamento percepito come soffocante.

"O sindaco Bucci, caro, mi piace assai cantare! Vo' andare in piazza Banchi a veder i saltimbanchi! E là ci vo' cantare ma non me lo lasci fare! Andrei a cantar per strada ma devo prenotare!  Prenoto dal Duomo? O, Dio, ma non si può! Marco pietà, pietà! Marco pietà, pietà!”.

QUI IL VIDEO

Marco Garibaldi

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