Con l’avvicinarsi della fine di agosto il ‘campo largo’ ligure inizia a prendere forma e, soprattutto, inizia a darsi una definizione in termini di confini.
L’incognita sulla presenza di Azione e Italia Viva, alimentata anche dall’intervento del segretario regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco sulle pagine de La Voce di Genova, è stata spazzata via nelle ultime ore dalle parole di Cristina Lodi, coordinatrice regionale dei calendiani, e poi dall’intervento di Matteo Renzi.
Lodi ha chiaramente preso posizione contro Toti e contro l’amministrazione di centrodestra che ha guidato la Liguria per nove anni, mentre il leader nazionale di Italia Viva ha finalmente messo in chiaro la posizione del suo partito alle imminenti corse elettorali di Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna.
“Sosterremo gli stessi candidati del centrosinistra in tutte e tre le regioni al voto - ha detto Renzi che ha poi aggiunto - in Liguria la vicenda è semplice, si parla delle cose da fare. Sto aspettando le linee del centrosinistra sui punti programmatici aperti”.
In quel di Genova, però, lo schieramento di Italia Viva con l’alleanza progressista non è un passaggio del tutto indolore e, soprattutto, richiederà qualche manovra di aggiustamento dalle parti di palazzo Tursi.
Italia Viva è infatti parte integrante dell’amministrazione di centrodestra del sindaco Marco Bucci con l’assessore Mauro Avvenente (sue le deleghe a Manutenzioni, Decoro Urbano e Centri Storici) e con i consiglieri Davide Falteri (anche presidente genovese del partito) e Arianna Viscogliosi (leggi QUI l’intervista).
Stando ai rumors pare che l’assessore Avvenente sia intenzionato a lasciare il partito per proseguire nel suo lavoro con la giunta Bucci, mentre resta da capire quali saranno le decisioni dei due consiglieri comunali. Per loro, ovviamente, l’eventuale cambio di squadra sarebbe meno complesso rispetto a quello dell’assessore e, soprattutto, non comporterebbe il rischio di dover abbandonare Italia Viva o l’assise genovese.
In merito allo schieramento del partito, Renzi è stato chiaro: “Abbiamo fatto degli accordi a seconda delle città, ovvio che d’ora in avanti se stiamo con il centrosinistra non potremmo stare con il centrodestra. Ma occhio, questo vale per tutti”.
Resta solo da capire se quel “d’ora in avanti” sia solo un’indicazione temporale o sia, invece, un messaggio di indulgenza nei confronti di chi ha fatto in passato delle scelte che ora richiederebbero di essere riviste. Anche se, va detto, sembra molto improbabile che Italia Viva scelga di giocare su due tavoli all’interno della stessa regione: sarebbe impossibile sul piano politico, il resto della coalizione gli chiederebbe conto della cosa e, soprattutto, renderebbe a dir poco complesso il lavoro amministrativo in ambito di pratiche destinate a passare prima dalla Regione e poi dal Comune.
Si attendono, quindi, le decisioni dei tre renziani a Tursi. Mentre il partito è pronto a voltare pagina per iniziare la sua nuova era progressista al fianco del centrosinistra.