Il nuovo Contratto di Servizio tra Regione Liguria e Trenitalia, che lega le due parti per i prossimi 15 anni, sta generando un acceso dibattito. A sollevare dubbi sono i rappresentanti di Linea Condivisa (il consigliere regionale Gianni Pastorino, il consigliere comunale Filippo Bruzzone e il referente tavolo di lavoro sulla mobilità dell’associazione Luca Cinelli), preoccupati che l’accordo possa avere ripercussioni negative sugli utenti del trasporto pubblico ligure.
I DUBBI
Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale, critica la durata del contratto, definendola “un’anomalia rispetto agli accordi precedenti” e sottolinea come questa scelta sia stata giustificata solo dalla promessa di Trenitalia di fornire nuovi treni, una decisione accettata dalla Regione senza un’adeguata valutazione delle conseguenze per l’utenza.
Filippo Bruzzone, capogruppo in Comune della Lista RossoVerde, aggiunge che la modifica alla legge regionale sul trasporto pubblico, introdotta dal presidente Giovanni Toti, ha reso la Regione vulnerabile, permettendo a Trenitalia di mantenere la proprietà dei nuovi treni. “Questo mette la Regione in una posizione di debolezza, soprattutto se in futuro si decidesse di cambiare operatore”, avverte Bruzzone.
Luca Cinelli, referente del tavolo di lavoro sulla Mobilità di Linea Condivisa, critica l’impatto diretto sulle tariffe. “Gli utenti pagheranno aumenti del 3% ogni anno per quindici anni, mentre il servizio, in molte zone, resta stagnante o addirittura peggiora”. Cinelli fa notare come l’attenzione sui nuovi treni abbia distolto dal vero problema: la necessità di un numero maggiore di treni, soprattutto su tratte già congestionate.
Nonostante i costi in aumento, i benefici per l’utenza appaiono limitati. A Genova, la sospensione estiva dei treni tra Nervi e Voltri è solo uno dei molti esempi di un servizio che sta diventando sempre più frammentato. Sulla linea Genova-Acqui Terme, ritardi e cancellazioni continuano a tormentare i viaggiatori, mentre in altre aree della regione, i treni spesso non riescono a soddisfare la domanda, lasciando i pendolari senza alternative.
“Vogliamo ribadire che il Contratto di Servizio non rappresenta qualcosa di estremamente complesso o una mera formalità burocratica, ma è la causa di tutti quei piccoli e grandi disagi che vengono sperimentati e denunciati quotidianamente da coloro che si spostano nella nostra regione e lungo le tratte interregionali - si legge nella nota di Linea Condivisa - Sono ormai cronici i ritardi e le cancellazioni lungo la linea Genova - Acqui Terme, dove i comitati denunciano da anni la vera e propria difficoltà di spostarsi mediante il treno sulla tratta. I problemi sono molteplici in tutta la regione: spesso i treni utilizzati risultano di capienza non sufficiente al volume di persone viaggianti, e numerosi sono i cosiddetti “buchi d’orario" in cui prendere un treno risulta impossibile perché non vengono fatti circolare”.
LE COMPLICAZIONI SULL’INTEGRAZIONE TARIFFARIA
Un altro punto critico è emerso recentemente con la retromarcia del Comune di Genova sull’integrazione bus-treno per i nuovi abbonamenti gratuiti. L’associazione evidenzia come questo problema derivi direttamente dal Contratto di Servizio: “La clausola che garantisce a Trenitalia una compensazione per eventuali perdite ha bloccato ogni possibilità di integrazione tariffaria, penalizzando gli utenti”.