Attualità - 20 agosto 2024, 18:43

Cinque Terre nella morsa dell’overtourism, si torna a parlare di tassa di ingresso: “Non abbiamo strumenti, serve una norma nazionale”

Parla Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore e vice presidente del Parco: “Vogliamo trovare quell’equilibrio necessario a vivere per sempre di turismo”

Riomaggiore

Riomaggiore

Piccoli borghi, enormi flussi turistici. È a suo modo semplice la proporzione con cui fanno i conti tutti i giorni di alta stagione abitanti e commercianti delle Cinque Terre, una delle mete turistiche più amate al mondo, Patrimonio Unesco dal 1997.
Il fenomeno dell’overtourism lascia il segno in un iconico angolo di Liguria che più di ogni altro sta sperimentando il ‘mordi e fuggi’ di italiani e stranieri, attratti dalla notorietà del territorio e pronti per una foto da pubblicare sui social, prima di riprendere il treno e andare altrove.

I numeri parlano chiaro: il Parco delle Cinque Terre nel 2023 ha registrato 3,4 milioni di arrivi con picchi di 2 mila presenze in un solo giorno. Un fiume di gente che sta mettendo a rischio le tipicità di un territorio fragile per natura, per dimensioni, per tradizioni. I piccoli negozi sono a rischio, soppiantati da generici fast food e da un’offerta commerciale che va incontro alle esigenze di un turismo meno consapevole. Elementi che poco importano a chi arriva dall’altra parte del mondo e vuole soltanto portare a casa una foto ricordo, un pranzo veloce su una panchina o arricchire le pagine dei propri social.

Nel periodo storico in cui il sovraffollamento turistico è a tutti gli effetti un tema, gli amministratori locali sono al lavoro per trovare soluzioni che consentano di coniugare salvaguardia ed economia, turismo e tutela. I vacanzieri sono una risorsa, ma non possono diventare un potenziale pericolo. E, soprattutto, serve una maggiore consapevolezza da parte di chi sceglie di visitare le Cinque Terre ma le scambia per un set fotografico o per una rapida tappa di qualche ora.

Non si deve trattare l’overtourism, ma il turismo - spiega ai nostri microfoni Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore e vicepresidente del Parco Cinque Terre - lo abbiamo sempre approcciato in modo sbagliato pensando che fosse un fenomeno e quindi lo abbiamo subìto, siamo andati in ordine sparso dal punto di vista amministrativo e politico. A oggi non ci sono strumenti, località come la nostra hanno raggiunto numeri importanti e devono avere strumenti come la popolazione equivalente: con 1.300 residenti dobbiamo gestire 4 milioni di turisti”.

Uno dei primi passi avanti potrebbe essere l’istituzione di una tassa di ingresso sul modello della tassa di soggiorno che pagano i vacanzieri stanziali. “Dobbiamo gestire un numero di persone che è molto superiore rispetto a chi soggiorna - spiega Pecunia - aumentando la tassa andiamo a penalizzare il turista ‘fisso’  mentre colui che è solo di passaggio non viene toccato. Avevo già chiesto al Ministero dell’Ambiente di darci la possibilità di trasformare la tassa di soggiorno in tassa di ingresso da applicare su tutti i vettori come il treno o il bus. È un passaggio che deve rientrare in una norma nazionale o in una strategia che tenga in considerazione anche la situazione di Comuni come il nostro”.

L’unico accenno di un turismo controllato negli accessi si trova sulla Via dell’Amore, percorso pedonale a picco sul mare tra Riomaggiore e Manarola, da poco riaperto dopo 12 anni di lavori. Si può percorrere solo a pagamento con una tariffa di 10 euro o con la Cinque Terre Card, il numero massimo è di 400 persone all’ora e la si può percorrere solamente a senso unico da Riomaggiore verso Manarola. Una soluzione che consente da un lato di aprire la passeggiata solamente a chi davvero vuole visitarla e, dall’altro, di mettere da parte fondi utili per la sua manutenzione e salvaguardia. “Ci ha dato una grande opportunità - commenta la sindaca di Riomaggiore - l’obiettivo è quello di usarla in ottica di un allungamento della stagione turistica e per la connessione delle Cinque Terre per un turismo di prossimità”.

L’estate 2024, quella che ha portato il sovraffollamento turistico all’attenzione dei media, apre una stagione invernale intensa dal punto di vista amministrativo per chi deve studiare strategie e soluzioni utili a salvaguardare il territorio.
A luglio abbiamo approvato il piano di destinazione turistica ed è stato dato mandato alla giunta di istituire un tavolo con le associazioni di categoria e con il territorio per trasformarlo in azione nel 2025 - conclude Fabrizia Pecunia - vogliamo trovare quell’equilibrio necessario a vivere per sempre di turismo”.

Pietro Zampedroni

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