Domani, lunedì 19 agosto, sarà una giornata cruciale per il destino dei pini in viale Thaon de Revel: è infatti prevista per il pomeriggio la prima fase di abbattimento degli alberi, ritenuti malati e pericolanti, che ha suscitato un acceso dibattito tra i cittadini e le organizzazioni ambientaliste.
I lavori, portati avanti dai tecnici di Aster, sono stati motivati da ragioni di sicurezza per il potenziale rischio crollo in una zona molto frequentata nel cuore della città, proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Genova Brignole.
L’assessore comunale alle Manutenzioni, negli scorsi giorni, aveva spiegato che “L’intervento si è reso necessario in somma urgenza per tutelare la pubblica incolumità” e che “Nessuno si diverte a tagliare alberi ma la sicurezza pubblica deve venire prima di tutto”. L’indagine su viale Thaon de Revel è stata condotta con un metodo rigoroso, adottato da oltre vent’anni e basato sugli standard della Società Italiana di Arboricoltura (SIA). Su 56 alberi esaminati, 33 sono stati sottoposti a prove penetrometriche per valutare lo stato del legno del tronco, e 20 pini hanno subito la prova di trazione per simulare l’effetto del vento sulla stabilità delle radici. I risultati non lasciano spazio a dubbi: 11 alberi presentano un’elevata pericolosità, mentre 4 mostrano un grave degrado del legno, condizioni che impongono l’abbattimento immediato.
E proprio per la mattinata di domani è previsto l’incontro tra l’assessore alle Manutenzioni del Comune di Genova e le associazioni ambientaliste, che presenteranno le loro preoccupazioni e proposte cercando di trovare una soluzione alternativa che possa salvaguardare il patrimonio verde della città. Tra le richieste, spicca la necessità di una maggiore trasparenza da parte dell’amministrazione comunale riguardo lo stato di salute degli alberi e le perizie che hanno portato alla decisione di abbatterli. Le associazioni, infatti, temono che la perdita di alberi storici, alcuni dei quali presenti da decenni, possa impoverire irrimediabilmente il paesaggio urbano e ridurre l'ombreggiatura naturale, aggravando così l'impatto del caldo estivo.
“L’operato di Aster e degli uffici comunali è alla luce del sole, nel massimo della trasparenza e condivisione, ma la sicurezza dei cittadini resta la priorità assoluta”, aveva ribadito l’assessore, garantendo che, una volta terminata l’operazione, saranno messe a dimora nuove piante con le stesse caratteristiche delle precedenti, appena le condizioni stagionali lo permetteranno. “Genova è una città verde, e continueremo a lavorare per lasciare alle future generazioni un patrimonio naturale sempre più ricco, fondamentale per contrastare le ondate di calore e il dissesto idrogeologico”, ha concluso.
Tra le critiche più aspre spicca quella di Giorgio Scarfì dell’associazione Italia Nostra aveva sottolineato che il problema era sorto già dal 2017, durante lavori pubblici sui marciapiedi del viale: “È incredibile che Aster dichiari solo ora l’urgenza dell’abbattimento, quando il problema era noto da almeno sette anni. Da allora, nulla è stato fatto fino a marzo di quest’anno, quando un albero è crollato. Eppure, si sapeva che quei lavori avevano creato danni” ha dichiarato.
La vicenda di Brignole è l’ennesimo episodio che accende i riflettori sulla gestione del verde urbano a Genova, dove sempre più spesso si scontrano esigenze di sicurezza e tutela ambientale. L'incontro di domani sarà un importante banco di prova per l'amministrazione comunale, chiamata a trovare un equilibrio tra protezione dei cittadini e conservazione del patrimonio naturale della città.