Sport - 13 agosto 2024, 07:00

Calcio, formazione tipo e tattica del Genoa di Gilardino

Il Genoa di mister Gilardino è stato una delle sorprese della stagione appena conclusa di Serie A.

Calcio, formazione tipo e tattica del Genoa di Gilardino

Il Genoa di mister Gilardino è stato una delle sorprese della stagione appena conclusa di Serie A. Nonostante lo status di neo promossa, il grifone ha chiuso all’undicesimo posto in classifica, a sole quattro lunghezze dal Napoli, e davanti a compagini come Monza e Udinese. I meriti sono da diversi equamente tra giocatori e allenatore, ma è stata chiara fin da subito l’impronta di Gilardino nel plasmare questa squadra. A qualche settimana dall'inizio della stagione 2024/2025, i pronostici sul calcio affermano che il Genoa non è tra le squadre favorite per agguantare una qualificazione in Europa ma non è considerata certamente una delle compagini a rischio retrocessione.

Il calciomercato potrebbe avere un impatto rilevante sulla formazione, anche se il modulo tattico non dovrebbe essere stravolto e rimanere il 3-5-2. Il primo stravolgimento riguarda certamente la porta: l’ottima stagione di Martinez tra i pali ha attirato l’interesse di numerose big e ad aggiudicarselo è stata l’Inter, pagando 13.5 milioni di euro. Per colmare il vuoto il Genoa ha virato su Gollini, dalle qualità indiscusse ma ultimamente reduce da stagioni da gregario: potrebbe essere la sua chance per rilanciarsi.

Rimanendo sul fronte entrate, arriva in prestito dal Napoli Zanoli mentre è stato acquisito a titolo definitivo De Winter dalla Juventus. Stesso discorso per Vitinha, confermato con ben 16 milioni versati all’Olympique Marsiglia. Ora come ora Gudmundsson e Retegui sono ancora in maglia rossoblù ma non mancano gli estimatori. In particolare su quest’ultimo si è acceso l’interesse dell’Atalanta, anche se per ora si tratta solo di rumors di mercato. Se entrambi dovessero rimanere, sarebbero certamente loro la coppia titolare davanti, come già dimostrato in gran parte delle uscite della passata stagione. A centrocampo il motore resta Malinovskyi, a fianco di Frendrup, giovane danese dalle qualità indiscusse.

Molto mobile è lo stesso Gudmundsson: il nordico, pur partendo di fatto da una posizione molto offensiva, spesso arretra divenendo un ibrido tra trequartista e seconda punta, indossando i panni di un regista aggiunto. È certamente lui l’elemento con maggior estro tra i liguri e quello da cui passa il maggior numero di azioni offensive, anche in virtù dell’abilità nel dribbling, qualità non semplice da trovare in altri elementi della rosa del grifone.

Diverso è invece il posizionamento per quanto riguarda la difesa. Pur partendo da una linea a tre, in fase di non possesso arretrano anche i due esterni di centrocampo e si forma sostanzialmente uno schieramento a cinque. Pur componendo una linea così folta, la tecnica principale resta quella della pressione nei confronti dell’avversario: di conseguenza, l’intero comparto difensivo tende ad alzarsi. L’idea di fondo è quella di chiudere le linee di passaggio ben prima di avvicinarsi all’area di rigore, prendendo però anche qualche rischio. Questo accade soprattutto sulle corsie laterali, dove il tecnico Gilardino lascia spesso spazio a singoli scontri nell’uno contro uno, prevedendo invece un raddoppio di marcatura solo nella parte centrale del campo. In fase di recupero palla, la tendenza del calcio di oggi è partire da una costruzione dal basso ma il Genoa non sempre la sfrutta. Questa rappresenta senza dubbio una qualità per la formazione ligure, che dimostra molta flessibilità e capacità di adattamento a seconda dell’avversario, alternando la costruzione dal basso a contropiedi molto veloci.

Richy Garino

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