Attualità - 13 agosto 2024, 16:23

Sicurezza in crisi, l’associazione degli abitanti della Maddalena: “Una mala pianta che divora il centro storico”

La denuncia di una realtà ormai consolidata da anni: la presenza radicata e pervasiva delle famiglie mafiose che gestiscono il territorio criminale della città, in particolare durante la stagione estiva

Sicurezza in crisi, l’associazione degli abitanti della Maddalena: “Una mala pianta che divora il centro storico”

La cronaca nera torna a scuotere il cuore pulsante del capoluogo ligure, dove un nuovo episodio di violenza ha gettato un'ombra inquietante sul centro storico. 

Sabato scorso, un uomo di 30 anni è stato accoltellato in pieno giorno nella zona di Sottoripa, all'altezza di vicolo del Serriglio, sotto gli occhi attoniti di turisti e residenti. L'accaduto, che ha visto coinvolti due individui noti alle forze dell'ordine per attività legate allo spaccio, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nel centro cittadino e sulla gestione della criminalità organizzata.

In questo contesto, l'Associazione degli Abitanti della Maddalena (AMA) ha lanciato un duro monito attraverso un comunicato che non lascia spazio a interpretazioni. Definendo la situazione una "mala pianta che divora il centro storico", l'AMA denuncia una realtà ormai consolidata da anni: la presenza radicata e pervasiva delle famiglie mafiose che, secondo l'associazione, gestiscono il territorio criminale della città, in particolare durante la stagione estiva.

"Leggiamo ancora una volta di un regolamento di conti tra spacciatori in centro storico e oggettivamente non ci stupiamo", scrive l'AMA, evidenziando come questo tipo di episodi non siano casi isolati, ma parte di una più ampia riorganizzazione del territorio criminale, spesso segnata da violenza e soprusi.

L'associazione punta il dito contro le istituzioni locali, accusate di non fare abbastanza per contrastare questa piaga. Viene criticata la gestione della sicurezza pubblica, con un affondo particolarmente duro nei confronti della polizia locale, ritenuta "inadeguata" e relegata, nella visione dell'AMA, a compiti marginali come il controllo del traffico.

Non mancano parole forti anche nei confronti delle recenti politiche dell'amministrazione comunale. L'AMA denuncia l'uso di strumenti repressivi per soffocare il dissenso, come l'espulsione dei consiglieri di opposizione dal consiglio comunale e gli sgomberi dei centri sociali. A queste critiche si aggiunge un appello affinché le associazioni, i comitati e le cooperative sociali riconoscano la gravità della situazione e si uniscano nella lotta contro la criminalità organizzata che soffoca le attività commerciali e domina il territorio.

"Occorre che ognuno faccia la propria parte senza frasi slogan e senza erigersi a portavoce di intere comunità quando per tantissimo tempo non vi abbiamo visto", continua l'associazione, facendo emergere un senso di abbandono da parte delle istituzioni che, secondo l'AMA, non hanno saputo rispondere efficacemente alle denunce e alle richieste di aiuto provenienti dal territorio.

Il comunicato si conclude con un appello alla coesione e alla determinazione nel contrasto alla criminalità, sottolineando l'importanza di una linea comune tra cittadini e istituzioni per poter finalmente invertire la rotta. "Adesso è il momento di tracciare una linea e stare uniti dalla stessa parte", afferma l'AMA, evidenziando la necessità di un'azione coordinata e risoluta per restituire sicurezza e dignità al centro storico di Genova.

Mentre la città fa i conti con l'ennesimo episodio di violenza, il messaggio dell'AMA risuona forte: è ora di smettere di voltarsi dall'altra parte e affrontare con coraggio la realtà di un centro storico che, purtroppo, continua a essere teatro di episodi che non possono più essere tollerati.

Redazione

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