Era il 12 agosto del 1946, la Seconda Guerra Mondiale si era conclusa da quasi un anno e in tutta Italia si lavorava per ricostruire la normalità distrutta.
Nello studio genovese del notaio Bruzzone viene ufficialmente costituita l’Unione Calcio Samp-Doria.
A dare i natali e i colori al club blucerchiato sono la Ginnastica Comunale Sampierdarenese, società nata nel 1891 con bianco, rosso e nero come colori sociali, e l Ginnastica Andrea Doria, fondata nel 1895 con il bianco e il blu.
Inizia così la storia del club e della sua iconica maglia, unica nel mondo del calcio a livello mondiale e più volte omaggiata.
Piero Sanguineti, già socio dell’Andrea Doria, diventa il primo presidente mentre in panchina, per la prima stagione in serie A, siede Giuseppe Galluzzi, fiorentino classe 1903.
Massimo campionato grazie al titolo ereditato dalla Sampierdarenese per la squadra che disputa la sua prima partita ufficiale al Flaminio di Roma il 22 settembre del ’46. Un 3-1 che segna nel tabellina dei marcatori come primo autore di una rete sampdoriana Adriano Bassetto.
La prima stagione in massima serie vede la Samp salvarsi e vincere entrambi i derby disputati quell’anno, 3-0 all’andata e 3-2 al ritorno.
Da quel primo campionato, i blucerchiati si consolidano in serie A ma senza particolari guizzi. Quando alla presidenza arriva, nel 1953, Alberto Ravano, il ‘Comandante’ per via della sua attività come armatore, arrivano nuove ambizioni e un forte cambio di rotta.
La Sampdoria di Bernasconi ed Edwin ‘Eddie’ Firmani, pagato settanta milioni di lire, porta la squadra a vivere un momento di gioia; nel ’58 Tito Cucchiaroni, ala argentina, veste la maglia blucerchiata e, insieme ai successi e alla parte alta della classifica, cresce anche la tifoseria.
Nel ’61 il primo piazzamento europeo porta i blucerchiati a chiudere il campionato in quarta posizione; cinque anni più tardi la prima retrocessione in serie B e l’immediata risalita prima degli anni in cui la Samp diventa un richiamo anche fuori dai confini regionali. Qui esplodono giocatori come Marcello Lippi, ct della Nazionale campione del mondo nel 2006.
Tra alti e bassi, con anni bui in serie B, è l’arrivo di Paolo Mantovani a portare a Genova giovani campioni come Roberto Mancini e Gianluca Vialli, accanto a giocatori consolidati.
Inizia la ‘Bella stagione’ che ha portato in bacheca coppe nazionali e internazionali: 1 Scudetto (1990/'91), 4 Coppe Italia ('84-'85, '87-'88, '88-89, '93-'94), 1 Supercoppa italiana (1991), ma anche una Coppa delle Coppe ('89-'90) a cui si aggiunge l'indimenticabile finale di Coppa dei Campioni ('91-'92) disputata a Wembley e persa solo ai supplementari contro il Barcellona.
Settantotto anni di emozioni, sfide e difficoltà che, nonostante tutto, continuano a far emozionare grazie a ‘quei colori magici’.