Attualità - 09 agosto 2024, 08:30

A Genova quasi duecento colonnine per le auto elettriche, ma la ricarica veloce è ancora un privilegio per pochi

Tanti i punti di ricarica che non vanno oltre i 22 kw e richiedono tempi lunghi per un ‘pieno’. In provincia le ultrafast sono in netta minoranza

(Credits andreas160578 da Pixabay)

(Credits andreas160578 da Pixabay)

In Italia i punti per la ricarica delle auto elettriche sono 56.992 e negli ultimi dodici mesi ne sono nati 11.782. In due anni una copertura quasi raddoppiata, se si pensa che nel 2022 in tutta la Nazione ce n’erano 30.704.

Genova non fa eccezione e si difende bene nel panorama italiano con 191 punti di ricarica diffusi sul territorio provinciale, frutto degli investimenti di privati e anche di strutture ricettive che hanno scelto di tendere la mano a chi si sposta con mezzi ‘green’. Ma c’è un “ma” che non si può ignorare.
Non basta, infatti, avere solo la ricarica elettrica. Conta, e non poco, la velocità di ricarica, quindi la potenza delle colonnine.

Osservando nel dettaglio l’offerta del territorio genovese balsa subito all’occhio come la maggior parte sia relegata nella fascia che va dai 2.3 ai 22 kw. Una potenza che, nei fatti, non consente ricariche particolarmente rapide e non risulta attrattiva per una fetta di turisti cosiddetti ‘big spender’ che si spostano per l’Europa a bordo di auto elettriche di fascia alta.

In provincia di Genova si contano sulle dita di una mano i punti di ricarica che consentono di effettuare un ‘pieno’ o di arrivare almeno all’80% in tempi brevi.
Si superano i 100 kw solo in via Albertazzi (110 kw da BeCharge), in via Lungobisagno Istria (110 kw da BeCharge), in piazza Leonardo da Vinci (100 kw di Duferco Energia), in via Giorgio Perlasca (110 kw da BeCharge), in via Antonio Pacinotti (100 kw di Duferco Energia) e in via Ferriere Bruzzo (110 kw di BeCharge).
Alzano il tiro il Supercharger di Tesla in Via Romairone con le sue 12 postazioni da 250 kw e il Free-To-X sulla A12 con 475 kw.

Nel mezzo tra i due estremi c’è una distesa di punti di ricarica griffati Go Electric Stations, Powy, CPO Italia, Enel X, Free-To-X e BeCharge che propongono una potenza variabile tra i 50 e gli 85 kw. Una soluzione intermedia che può soddisfare una vasta platea con tempi di ricarica sufficientemente contenuti e a disposizione di un numero notevole di auto elettriche in commercio.

La domanda, ora, è d’obbligo: quanto tempo impiega un’auto elettrica per ricaricarsi? E quanto incide la potenza della colonnina?
Come si legge sul sito di Enel X, un’auto media con una batteria da 25 kWh richiede otto ore per una ricarica completa con la presa di casa e una potenza media di 3 kw, due ore per ricaricare completamente in stazioni di ricarica più veloci con potenza tra i 7.4 a i 22 kw e, infine, trenta minuti per una ricarica completa nelle stazioni con una potenza tra i 43 e i 50 kw.

Le ricariche ultrafast che superano i 100 kw consentono, invece, di ricaricare completamente l’auto nel giro di pochi minuti, ma sono infrastrutture dedicate nello specifico a vetture più sofisticate.
Qualche esempio pratico: con una colonnina ultrafast servono 18 minuti per caricare dal 10 all’80% una Hyundai Ioniq 5 e Kia EV6 e 22 minuti per ricaricare dal 5 all’80% le batterie di Porsche Taycan e Audi e-tron GT.

Facile intuire, quindi, come sul territorio una infrastruttura che sia non solo di quantità, ma anche di qualità, possa fare da volano per attrarre un turismo si lata fascia, specie dal Centro e dal Nord Europa dove la mobilità elettrica e il mercato del lusso a lei collegato sono una realtà ormai da anni.

Pietro Zampedroni

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