Si intitola “Maschio Caucasico Irrisolto” il nuovo spettacolo di Antonio Ornano, in scena questa sera, martedì 6 agosto, ad Arenzano, a Villa Figoli, alle ore 21. Un titolo che è tutto un programma, e che preannuncia un po’ di quel che il comico ligure porterà sul palco: la consueta ironia tagliente, spesso autoriferita, in cui non ci saranno personaggi ma semplicemente la personalità dirompente del protagonista.
Dopo aver mosso i primi passi sul palco di Zelig, conquistando il pubblico con due dei suoi personaggi più amati, il professor Ornano, etologo appassionato di bestie feroci, e l’avvocato Arnoldi, è riuscito a proseguire il suo percorso artistico rinnovando il proprio repertorio e arrivando a una platea sempre maggiore di affezionatissimi.
Di che cosa parla il nuovo spettacolo?
“Beh, il maschio caucasico irrisolto sono io, dai. Anche se l’irrisolutezza è un aspetto, secondo me, che riguarda parecchi di noi, a prescindere dal sesso maschile o femminile. Una cosa che mi ha sempre fatto molto ridere è frugare in mezzo alla fallibilità, perché secondo me ci sono tanti elementi che appartengono un po' a tutti noi… E se uno non si sente tanto solo è mal comune mezzo gaudio, no?”
Chi ha seguito il tuo percorso fino a oggi sa che dietro ogni personaggio, ogni dialogo, c’è un’esasperazione di elementi che però sono veri, reali.
“Si parte sempre da aspetti reali e poi si va a romanzare. A livello di prostituzione noi comici siamo meravigliosi: ci venderemmo qualsiasi cosa, non abbiamo paura di far ridere. Quando scrivo un pezzo parto dalle cose che mi capitano in prima persona o a qualcuno che conosco, cercando di mantenere quella genuinità e autenticità che crea empatia con la gente. Ogni monologo alla fine è un po’ la fotografia del periodo particolare che sto vivendo: quando ho iniziato non avevo figli, adesso ne ho due e sono adolescenti, e questo cambia la visione di quello che succede. Poi parto sempre da quello che fa ridere me, sperando faccia ridere anche gli altri”.
Tornando allo spettacolo di questa sera, si tratta quindi di un monologo?
“Sì, come gli ultimi spettacoli non ci saranno personaggi. Magari all’interno del monologo può entrare qualche figura perché fa parte del racconto, come il biologo naturalista, ma rientra all’interno di un racconto sulla genitorialità. Anche a Zelig negli ultimi anni ho presentato monologhi; qualche personaggio capita ancora di farlo magari in televisione, a seconda dei contesti, come succede con la Gialappa’s Band per esempio. Oggi va di moda definirla stand up comedy, fondamentalmente racconti qualcosa e cerchi di far ridere il pubblico grazie alle parole che utilizzi per dipingere le diverse situazioni”.
In quest'estate 2024 ci sono un sacco di argomenti e di temi caldi su vari fronti, ce n'è uno in particolare su cui avresti voglia di scrivere un pezzo comico, farci dell'ironia sopra, anche un po' di sacrante come sai fare tu?“Sicuramente sì. Uno in particolare mi fa perdere proprio le staffe, perché deriva da un analfabetismo funzionale che appartiene forse a tutti noi: abbiamo ormai una soglia di attenzione rispetto agli argomenti che leggiamo che trovo ormai quasi patetica… Parlo della vicenda della pugile algerina Imane Khelif, che è proprio emblematica. Basterebbe approfondire un minimo…. la sovrapproduzione di ormoni di testosterone è la stessa di Nicole Kidman e Charlize Theron, hai capito? Penso che renda l'idea. E dall’altro lato c’è l’accanimento nei confronti della povera pugile italiana (Angela Carini) che ritirandosi sembra abbia commesso un crimine contro l’umanità. Penso manchi completamente un equilibrio, una capacità di vedere le cose come stanno. Il nuovo spettacolo che sto scrivendo parla proprio di questo, della tendenza a confondere la propria opinione con la verità assoluta”.
Qualche altro spunto?
“Beh, c’è anche la vicenda della sospensione del programma di Alberto Angela perché in onda la stessa serata di Temptation Island: questo mi fa molto ridere. Anche su questo sto provando a scrivere un pezzo, anche se non so se farà ridere… Mi viene da pensare che se Temptation Island ottiene tre volte gli ascolti del programma Mediaset significa che tutti coloro che si sono indignati per la sospensione probabilmente in realtà lo guardano anche loro. Magari erano alla Biennale di Venezia ad ammirare qualche capolavoro ma di nascosto vanno in bagno e dal cellulare si sintonizzano. Da sempre, in fondo, la cultura perde contro il gossip. Ne parlavo di recente con Daniele Raco, un caro amico: nessuno sa a memoria una poesia di Gabriele D’Annunzio, ma tutti conoscono la leggenda delle costole. É proprio emblematico di come siamo fatti. Allora ho immaginato Alberto Angela come tentatore finale di Temptation Island, perché secondo me è il nemico, se non lo puoi sconfiggere ti ci devi alleare. Ho immaginato che entrasse con una musica di Michael Jordan, e che riuscisse a sbaragliare la concorrenza anche un po’ per la sua fisicità, ma soprattutto per il suo carisma: quando inizia a parlare del ratto delle Sabine o dei carolingi non ce n’è più per nessuno. Su Temptation Island avevo anche già scritto un monologo tempo fa, ora ci stiamo lavorando insieme a Raco e a Matteo Monforte”.
Mentre prosegue il tour, Ornano sta scrivendo il nuovo spettacolo, che andrà in scena a marzo al Politeama Genovese e si intitolerà “In(grato)”.
I biglietti per “Maschio Caucasico Irrisolto” sono disponibili qui.