La comunità artistica di Genova è in fermento. Il nuovo regolamento comunale, varato per disciplinare le esibizioni degli artisti di strada, sta spingendo alcuni tra i più noti artisti a lasciare la città. Tatiana Zakharova e Dario Ianni, volti noti della scena musicale urbana, hanno espresso pubblicamente la loro frustrazione e la decisione di trasferirsi altrove.
Zakharova, flautista e cantante lirica, ha comunicato con amarezza la sua decisione attraverso un post sui social media:
“Dal 1 settembre, mi sa che andrò via da questa meravigliosa città che adoro. Non accetterò mai il fatto di dover ‘prenotare’ uno spazio per poter portare la musica classica in giro”. Tatiana, spesso vista esibirsi in via Garibaldi, considera il nuovo regolamento un ostacolo alla libera espressione artistica.
Dario Ianni, bassista e veterano delle esibizioni di strada, ha criticato duramente il processo decisionale della giunta comunale:
“Questo regolamento non è tanto diverso dallo sgombero del Buridda: è stato solo un po’ più burocratico. Essenzialmente, sono andati avanti coi lavori senza ascoltare nessun’altra voce che non fosse la loro”. Ianni ha descritto il processo come autoritario, lamentando l’assenza di un vero dialogo con gli artisti.
Proprio lo scorso 30 luglio da una parte l’amministrazione approvava il nuovo regolamento dell’arte di strada mentre, dall’altra parte, si dava il via allo sgombero del centro sociale Buridda. Due face della stessa medaglia secondo Ianni:
“Vengo da una famiglia operaia: mio papà era un operaio dell’Ilva a Cornigliano, ora in pensione, e mia mamma una casalinga. Le possibilità economiche non erano molte. Grazie a luoghi come il Buridda e a queste esperienze a Genova, ho avuto più possibilità di quelle che avrei avuto normalmente come figlio di un operaio. Ho potuto fare tante esperienze: laboratori, fotografia, skate, spettacoli, sperimentazione con stampante 3D.
Per un certo periodo ho lavorato per Glovo in bicicletta e sapete come me la sono procurata? Costruendola e assemblando proprio nell’officina del centro sociale. Questa realtà dava la possibilità a qualcuno che normalmente non l’avrebbe avuta di accedere a conoscenze e esperienze.
La musica di strada è uno strumento sia di espressione artistica che di emancipazione; permette anche di guadagnare qualche soldino, non tanti. La giunta che ha fatto passare questi regolamenti e questi sgomberi è la stessa”.
Il nuovo regolamento prevede che le esibizioni sonore siano consentite solo in specifiche fasce orarie e a distanze precise da edifici pubblici e privati, luoghi di culto, ospedali, scuole e biblioteche. Gli artisti sono inoltre obbligati a prenotare le loro postazioni tramite un'app dedicata, un aspetto che ha suscitato particolare risentimento tra i musicisti.
La giunta ha difeso il regolamento affermando che mira a bilanciare le esigenze degli artisti con quelle dei residenti e delle imprese, oltre che a tutelare i luoghi di culto.
“Il nuovo regolamento colma le lacune del precedente e introduce novità importanti che tengono conto del valore sociale delle arti di strada”, ha dichiarato in diverse occasioni l’assessora Paola Bordilli.
Le opposizioni e gli artisti di strada sostengono che il processo di approvazione sia stato frettoloso e poco trasparente. Durante la seduta comunale del 24 luglio, sono emerse forti critiche riguardo la mancata convocazione di un tavolo permanente con gli artisti, che avrebbe potuto contribuire a una regolamentazione più condivisa e inclusiva.
Il malcontento è sfociato in una protesta davanti a Palazzo Tursi il 30 luglio. Un gruppo di artisti ha manifestato il proprio dissenso contro le nuove norme. “La cosa più importante è che vogliono regolare le esibizioni tramite un’app, mentre abbiamo già un regolamento e idee nuove per rafforzarlo”, ha affermato Ianni, proponendo alternative come la regola delle quarantott’ore e l’introduzione di zone speciali con normative specifiche.
La giunta comunale, tuttavia, sembra determinata a proseguire su questa strada. “Abbiamo creato un regolamento più preciso e puntuale, che offre maggiore chiarezza e certezza per chi desidera esibirsi a Genova”, ha ribadito Bordilli. Ma per artisti come Tatiana Zakharova e Dario Ianni, queste misure rappresentano un ostacolo insormontabile alla loro libertà creativa e alla possibilità di guadagnarsi da vivere attraverso l’arte di strada.
La situazione resta tesa, con il consiglio comunale chiamato a ulteriori discussioni per trovare un equilibrio tra le diverse esigenze della città. Mentre Tatiana e Dario si preparano a lasciare Genova, la comunità artistica e i residenti attendono con apprensione i prossimi sviluppi.