Politica - 31 luglio 2024, 11:48

Dal caso Ermini alla difficile convivenza tra AVS e Italia Viva: prime crepe nel ‘campo largo’ ligure?

I vertici regionale di Alleanza Verdi Sinistra non sembrano disposti ad accettare la condivisione del progetto allargato al mondo dei renziani: “Serve chiarezza e trasparenza”

I rappresentanti del 'campo largo' sul palco di piazza De Ferrari a Genova

I rappresentanti del 'campo largo' sul palco di piazza De Ferrari a Genova

L’auspicato idillio nel mondo del ‘campo largo’ ligure sembra essere durato a malapena un paio di settimane. Il 18 luglio una grande voglia di mostrare unità e comunione di intenti in piazza De Ferrari, dodici giorni dopo volano i primi stracci.

A far saltare il banco è stato indiscutibilmente il caso David Ermini, membro del della direzione nazionale del PD scelto come nuovo presidente del CDA della holding di Aldo Spinelli “Spininvest srl”. Nomina che ha fornito al mondo del centrodestra un assist fin troppo facile per puntare il dito contro gli accusatori di Toti per i rapporti tra politica e imprenditoria e, allo stesso tempo, ha fatto saltare il banco all’interno dell’alleanza elettorale di centrosinistra. I ‘dem’ hanno chiesto a Ermini un passo indietro che non è arrivato, mentre Ferruccio Sansa ha puntato il dito contro gli alleati: “Questa non è la politica per cui vogliamo batterci, se il PD vuole dimostrare di essere cambiato deve farlo subito”. Un polverone del tutto inaspettato e, a quanto pare, di non facile gestione.

Oggi ad alzare il tiro arriva Alleanza Verdi e Sinistra che, per voce della segretaria SI Liguria Carla Nattero e della co-portavoce Europa Verde Verdi Liguria Simona Simonetti, punta il dito contro la presenza di Italia Viva all’interno del progetto progressista per le elezioni del 27 e 28 ottobre.
Oggetto del contendere le posizioni di Italia Viva sulle maxi opere che stanno interessando il territorio ligure e, soprattutto, l’alleanza dei renziani con l’amministrazione genovese del sindaco Marco Bucci, notoriamente vicinissimo al presidente dimissionario Giovanni Toti.

È imprescindibile una visione comune sul metodo con cui amministrare la Regione e sul programma, in quest’ottica la presenza di Italia Viva all’interno della coalizione non è scontata e richiede chiarezza e trasparenza - scrivono da AVS - e ciò per diverse ragioni: per la presenza di Italia Viva nella maggioranza Bucci, sodale di Toti, con un assessore e un consigliere; per le ripetute dichiarazioni di apprezzamento della segretaria ligure di IV nei confronti dell' operato di Toti ; per la dichiarazione della cabina di regia regionale di IV che chiede la realizzazione di “tutte le infrastrutture senza pregiudiziali ambientaliste

Identificare l’ambientalismo come un pregiudizio è inaccettabile e antistorico - proseguono Nattero e Simonetti - l’ambiente è il primo punto dell’agenda mondiale e dovrà essere la chiave di lettura della coalizione progressista. AVS non pone veti e non è disposta ad accettarne”.
Auspichiamo che si superi il modello totiano del gigantismo che è passato dal mortaio del pesto alla volontà di realizzare la Diga, nonostante gli autorevoli pareri tecnici contrari - concludono - un modello che confligge con gli interessi dei cittadini, continuamente ignorati, ed ha puntato su opere, come lo skymetro, contestate dagli abitanti e bocciate dal ministero. AVS lavora per costruire un’alleanza ampia, vincente e credibile. Un’alleanza che si ponga veramente e concretamente in alternativa al sistema Toti-Bucci”.

Una presa di posizione che mette in piazza le evidenti (e, forse, anche ovvie) divergenze tra i due poli estremi del ‘campo largo’ ligure. Le domande sono sempre le stesse: come faranno a convivere posizioni così lontane all’interno della stessa squadra? E, soprattutto, come si farà a convincere gli elettori?

Pietro Zampedroni


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