Dallo scorso 4 marzo, i residenti di via del Chiappazzo, nei pressi di via Bobbio nel quartiere di Marassi, sono costretti a vivere una situazione di forte disagio legata a una frana. A causa delle intense piogge degli scorsi mesi, infatti, un muretto di contenimento situato nei pressi della chiesa della Sacra Famiglia è crollato, causando la chiusura della strada ai veicoli e ai pedoni.
“La mattina presto del 4 marzo, il giorno in cui è avvenuta la frana, sono arrivati i vigili e hanno subito recintato l’area e chiesto ai residenti di spostare le automobili parcheggiate” spiega uno degli abitanti della zona. “Quelle su strada sono state portate altrove, ma alcune persone che hanno i box in fondo alla via hanno ancora oggi le macchine bloccate all’interno senza poterle utilizzare, perché nel corso dei giorni ci sono stati ulteriori cedimenti e ora le auto non ci passano più materialmente”.
A preoccupare però i residenti sono le tempistiche di intervento: “Da allora non è stato fatto nulla, se non rimuovere i cassonetti della nettezza urbana che si trovavano all’altezza di dove è avvenuto il crollo. Oltre a non poter percorrere a piedi la scala che da via del Chiappazzo porta in via Bobbio e consente di tagliare decisamente i tempi di percorrenza, ci siamo trovati anche a non sapere come fare a buttare la spazzatura. Ora per raggiungere la scuola bisogna per forza fare un giro molto più lungo, che crea forti disagi soprattutto alle persone anziane o con difficoltà motoria, che prima in cinque minuti arrivavano sulla via principale e ora sono costrette a camminare per lunghi tragitti”. Da qualche giorno, però, i cassonetti sono stati nuovamente ricollocati da Amiu: “Ci hanno messo anche i bidoni per la raccolta differenziata, che prima non avevamo. Per svuotarli, visto che l’unica via di accesso si trova alle spalle del supermercato Ekom di via Bobbio, è molto stretta e tortuosa, devono utilizzare in entrambi i sensi di marcia una strada che sarebbe a senso unico con il mezzo più piccolo possibile. Abbiamo dovuto fare diverse segnalazioni, perché tanti continuavano a portare i sacchi della spazzatura dove prima c’erano i bidoni, con gabbiani e piccioni che banchettavano lasciando la strada in condizioni pessime”.
“Dopo quasi cinque mesi non sono stati portati avanti interventi, se non qualche settimana fa quando degli operai sono entrati in azione, ma hanno bucato un tubo del gas e, una volta risolto il problema, non sono più tornati. La frana è ancora lì, la strada è ancora chiusa, e a nulla sono servite le segnalazioni che abbiamo fatto noi residenti, sia tramite l’app del Comune, sia telefonando ai vigili. A settembre riapriranno le scuole e tanti dei residenti della via portano i figli alla Da Passano, proprio in fondo alla scalinata che oggi è interdetta: mi chiedo se, prima di allora, qualcuno vorrà intervenire”.
“A parte transennare e chiudere la strada non è stato fatto nulla in questi mesi” prosegue a spiegare un’altra residente. “Insieme ad altri abitanti della zona abbiamo creato un comitato e un residente in pensione si è messo in contatto con un esponente di Assoutenti che ci sta dando una mano in questa fase, sia per chiedere ad Amiu di ripristinare i bidoni dell’immondizia che sono stati tolti dopo la frana, sia uno sconto sulla Tari per avere una riduzione, ma non è stata accettata perché i bidoni più vicini erano comunque in via Montaldo, anche se con una scalinata di mezzo. Sono tante le persone che si stanno muovendo per risolvere la situazione, ma non abbiamo ancora avuto effettivamente un inizio dei lavori.”
Un’ulteriore lamentela riguarda la mancanza di comunicazioni ufficiali il giorno del crollo: “Mi hanno avvertita dei vicini di casa del crollo, perché nessuno ha dato spiegazioni ai residenti o fornito indicazioni su come comportarsi. Tra abitanti delle vie limitrofe ci siamo dati manforte, quasi tutti hanno spostato le auto subito, ma ci sono ancora macchine parcheggiate bloccate nei box che ci sono in cima a salita Meloni, magari di persone che quella mattina non erano a casa”.