Attualità - 26 luglio 2024, 08:15

Voltri, la spiaggia resta senza bagno pubblico. La discussione rinviata a settembre, quando le spiagge saranno un ricordo

L’interrogazione salta perché non considerata in orario. Il consigliere municipale Matteo Frulio (Partito Democratico): “È stata depositata in tempo, ma non interessa discutere di questi temi”

Voltri, la spiaggia resta senza bagno pubblico. La discussione rinviata a settembre, quando le spiagge saranno un ricordo

Una manciata di minuti di ritardo dovuti forse alla ricezione dei sistemi telematici del Comune e la discussione su un tema urgente - urgente come solo i temi di 'igiene pubblica' sanno essere - finisce 'rinviata a settembre'.

Solo a stagione ormai finita il consiglio del Municipio VII Ponente di Genova, riunitosi qualche giorno fa per l'ultima seduta prima della pausa estiva - potrà discutere 'finalmente' su un tema che una soluzione la richiederebbe adesso. O forse l'avrebbe richiesta ieri.

Il tema è quello della presenza o meno di bagni pubblici sulla spiaggia libera di Voltri, problematica diventata stringente in questa estate partita in ritardo, ma che forse una soluzione la vedrà tra più di un mese, con le spiagge della delegazione che nel frattempo rimarranno a corto di bagni pubblici. 

Forse discuterne in aula avrebbe potuto portare a far emergere il problema, ci aveva pensato - dopo sollecitazioni da parte di cittadini e associazioni - un'interrogazione presentata dal consigliere municipale del Pd Matteo Frulio sulla presenza di servizi igienici lungo la passeggiata di Voltri e il relativo arenile.

"Preso atto che sono stati svolti parzialmente i lavori di ripristino della passeggiata di Voltri - si legge nel documento - che, esclusi quelli funzionanti della 'spiaggia dei Bambini', esiste un servizio igienico che è chiuso ormai dal 2018", preso atto "che è stato promesso alle associazioni afferenti la passeggiata la riapertura di detto servizio igienico pubblico nelle riunioni intercorse negli scorsi mesi, si interroga il Presidente e la sua Giunta su quali siano le tempistiche di riapertura del servizio igienico della passeggiata di Voltri".

Fin qui tutto bene, ma il diavolo è nei dettagli e i dettagli in questione riguardano la presentazione dell'interrogazione stessa, depennata dalla discussione perché non considerata 'valida', o forse per un accanimento burocratico legato alle tempistiche che non considerano l'urgenza della situazione.

L'antefatto lo racconta lo stesso Frulio. "In sostanza - spiega - noi avevamo tempo sino alle 14,30 per mandare interrogazioni, io l'ho inviata alle 14,30 con tanto di certificazione su Google dove poi rimane indicato l'orario. Loro l'hanno ricevuta sui loro server alle 14,34 e siccome era fuori dal tempo massimo hanno valutato che questa interrogazione non era stata presentata. Sono andato anche a controllare, non avevo fatto errori. Ho spiegato la situazione, dicendo di averla inviata nel tempo corretto". Ma non c'è stato nulla da fare, neanche sottolineando l'urgenza, il documento non è stato accettato.

"Sono abbastanza allibito - prosegue - e ho chiesto che nel verbale venisse allegato il mio documento con l'orario in cui era stato spedito, che era regolare. Nonostante gli appelli delle associazioni che gravitano sulla passeggiata non si sa in sostanza se verrà o meno messo a disposizione questo servizio igienico che era stato promesso". 

Su più di un chilometro di spiaggia manca quindi la disponibilità di un bagno, a disposizione di tutti i bagnanti, eccetto quelli privati e quello della cosiddetta 'spiaggia dei bambini', che però se non è utilizzato per i ragazzi che aderiscono al progetto rimane chiuso.

Le associazioni chiedono da tempo di riaprire almeno il bagno pubblico chiuso dal 2018, anche perché in mancanza di servizi le segnalazioni di chi fa a meno del bagno creando condizioni igieniche ingestibili nelle zone attorno alla passeggiata sono all'ordine del giorno. 

"Sarebbe stato anche nel loro interesse - conclude Frulio parlando della giunta che non ha accettato la discussione - sottolineare l'intenzione di lavorare sul problema. Non si è guardato l'orario di invio ma l'orario di ricezione del documento". "C'è stata - sottolinea - la stupida volontà di non parlarne, nonostante i documenti ne certificassero la validità".

Valentina Carosini

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