Cronaca - 25 luglio 2024, 08:51

Frode sui bonus edilizi, false attestazioni di lavori e turbativa d’asta: tre persone in manette

La truffa scoperta dalla Guardia di Finanza di Savona ha portato all’arresto di un imprenditore edile, un geometra e un architetto operanti nel genovesato. Sequestrati beni per un milione e mezzo di euro

Frode sui bonus edilizi, false attestazioni di lavori e turbativa d’asta: tre persone in manette

Frode fiscale sui bonus edilizi, false attestazioni di lavori nei cantieri e turbativa d’asta. 

Per questo tre persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Savona.

I tre, un imprenditore edile, un geometra e un architetto, tutti e tre operanti nel genovesato, sono finiti al centro delle attenzioni degli uomini delle fiamme gialle dopo alcuni esposti presentati da diversi cittadini che lamentavano di aver stipulato contratti per la realizzazione di lavori edilizi che non erano stati portati a termine nei tempi previsti e che, in alcuni altri casi, non erano mai iniziati.

Sono così iniziati gli accertamenti, portati avanti anche mediante attività tecniche, analisi dei conti correnti, incrocio di dati contenuti nella banca dati e attività di osservazione e controllo finalizzate a verificare lo stato di avanzamento dei lavori nei cantieri. È stato raccolto diverso materiale che ha permesso al GIP di emettere l’ordinanza, ravvisando gravi indizi di accordo tra i tre per costituire crediti fiscali fittizi, spesso subito compensati dalle aziende coinvolte nella frode, con conseguente vantaggio sul piano tributario.

Le indagini hanno consentito di accertare come, nella maggior parte dei casi, i lavori sui quali le società vantavano gli asseriti crediti fiscali non fossero mai stati eseguiti, in toto o parzialmente, e come i soggetti economici in rassegna, sulla carta operativi, nei fatti fossero invece privi di capacità reddituali e di dipendenti necessari per poter eseguire i lavori, bensì costituiti con l'unico scopo di creare crediti fittizi, nell'ottica di un indebito utilizzo degli stessi ovvero di una successiva cessione.

Sono state eseguite anche sette perquisizioni presso le sedi di alcune società edili operanti nel territorio ingauno, alassino e imperiese, nonché presso gli studi professionali di un geometra e di un commercialista, al momento indagati a piede libero; sono state, altresì, eseguite tre misure cautelari della custodia in carcere successivamente sostituite da misure interdittive del divieto di esercitare l'attività professionale per un anno ad un geometra e ad un architetto; sono stati sottoposti a sequestro crediti, quote societarie, liquidità, beni mobili ed immobili, tra cui un veicolo Mercedes di pregio ed alcune autovetture Ford d'epoca, per un valore di circa un milione e mezzo di euro.

I reati contestati riguardano l'emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 del D.Lgs. 74/2000), la turbata libertà degli incanti (353 c.p.), la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (483 c.p.) e l'indebita percezione degli incentivi legati ai bonus edilizi del Decreto Rilancio (119, co. 13 bis, D.L. 34/2020).

Redazione

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