Attualità - 19 luglio 2024, 08:15

Alla scoperta dei Rolli - Le dimore speculari dei fratelli Giacomo e Pantaleo Spinola

Spazi pragmatici, saloni decorati e un avvicendamento di proprietari fino all’Ottocento hanno fatto di questo palazzo uno dei profili più osservati di tutta Strada Nuova. Tra gli ultimi a essere costruiti, oggi il palazzo è solo parzialmente visitabile

Alla scoperta dei Rolli - Le dimore speculari dei fratelli Giacomo e Pantaleo Spinola

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Rolli’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle caratteristiche principali della nostra città, che è valsa anni fa il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sistema dei Palazzi dei Rolli: edifici che sono vere e proprie perle del centro storico e non solo. Vi accompagneremo dentro con i nostri racconti, ve li faremo scoprire con le fotografie, vi illustreremo aneddoti e curiosità. Sempre per amore di Genova e delle nostre eccellenze. Buon viaggio insieme a noi!

Due appartamenti speculari, uno a levante e uno a ponente, con due ingressi distinti, ricche decorazioni con interessanti rappresentazioni legate alla storia di Genova e dei genovesi, ma spazi pragmatici, organizzati per essere funzionali. Il palazzo dei fratelli Giacomo e Pantaleo Spinola è uno di quegli edifici che può passare inosservato ai più, ma che, in un certo qual modo, racconta un lato del carattere genovese, capace di essere pratico e, in qualche modo, riservato.

Tra i cantieri per la realizzazione delle dimore di Strada Nuova, quello per gli Spinola fu uno degli ultimi a essere edificati. La sua caratteristica sta proprio nella specularità della costruzione, realizzata a partire dal 1583: due portali identici segnano l’ingresso nelle due abitazioni, i cui proprietari, alla morte di Giacomo nel 1609, iniziarono ad avvicendarsi. Quello fu l’anno in cui la dimora di ponente venne ceduta a Filippo Adorno e, dopo un ampliamento verso il giardino nel Settecento, vide un nuovo proprietario in Agostino Spinola, a metà Ottocento.

La dimora gemella divenne proprietà di Giacomo Saluzzo nel 1612, per poi passare agli Scassi dopo il 1825. Nel 1875 il palazzo risulta essere di proprietà di Stefano Cattaneo fino al passaggio ai Cattaneo Adorno. Un prospetto ripreso anche da Rubens nella sua raccolta di incisioni dedicata proprio ai Rolli e che oggi, grazie a un attento lavoro di restauro, ha potuto tornare a mostrare le sue decorazioni illusive.

La linearità dell’architettura e l’utilizzo degli spazi secondo necessità permisero la realizzazione di due saloni al piano nobile, affacciati a valle su due giardini. Ma se l’edificio si presenta speculare a un primo impatto, le decorazioni degli interni sono quelle che distinguono il lato est dal lato ovest.

Il primo oggi appare decorato nell’Ottocento su commissione dei Cattaneo, mentre il gemello ha una ricchezza di affreschi ben più considerabile. 

Nel 1624 gli Adorno affidarono a Lazzaro Tavarone il compito di decorare l’edificio di ponente. Fu lui a completare un ciclo di affreschi che raccontano le imprese familiari e che dall’atrio si muovono nel primo piano nobile. Qui spiccano il Doge Antoniotto Adorno, raffigurato mentre libera il Papa durante l’assedio di Nocera del 1385.

Il piano terra è dedicato, invece, alle vicende dei genovesi in Terra Santa, tematica diffusa nella pittura del periodo e testimonianza della relazione che la città mantenne con la sua storia. Tra gli episodi giunti fino ai giorni nostri, di particolare fascino è quello realizzato dal Tavarone con protagonista Guglielmo Embriaco, nell’atto di guidare i balestrieri genovesi alla conquista di Gerusalemme, portando così a Genova le ceneri del Battista e il Sacro Catino.

Isabella Rizzitano

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