Segnalazioni ne sono arrivate da diversi quartieri di Genova ma l'attenzione si è alzata in particolare nel centro storico dove il mix tra caldo, cantieri e scavi stradali è diventato nelle ultime settimane l'acceleratore per gli allarmi dovuti ad infestazioni di blatte e ratti. Tutto è cominciato qualche settimana fa, con l'alzarsi delle temperature e ora, in pieno luglio, si parla di invasioni e si moltiplicano le allerte lanciate da cittadini ed esercenti.
Il comune corre ai ripari e intensifica le disinfestazioni che quest'anno in particolare si concentrano su 3 fronti: scarafaggi, topi ed anche zanzare, con gli ultimi allarmi legati in particolare alla potenziale trasmissione della Dengue (di cui si sono contati anche casi nel genovesato). Una tripletta di tutto rispetto, che sembra curioso a dirsi ma ha più di qualcosa in comune sul fronte dei mezzi di contenimento.
"In generale in questo periodo ci sono maggiori presenze di animali critici di questo genere - spiega l'assessore comunale Matteo Campora - è il periodo della riproduzione, escono sul suolo pubblico, spesso si annidano in scantinati e servono opere specifiche di disinfestazione. Vanno fatte con grande attenzione, ma non c'è al momento una situazione diversa da quella che si può verificare comunemente ogni estate. Il centro storico in particolare si presta, per la presenza di sotterranei, le segnalazioni sono molte, ma è importante che le persone chiamino il comune per avvertirlo, tante volte noi non ne siamo a conoscenza perché non vengono segnalate criticità che poi apprendiamo dagli organi di informazione".
Tra le zone infestate dai ratti e dalle blatte c'è il centro storico, la zona di Principe - tra l'uscita della metropolitana e lo scalone esterno che porta alla stazione ferroviaria - ma negli ultimi giorni l'allarme ha riguardato anche piazza Sarzano, dove gli scavi di cantiere presenti hanno 'smosso' le popolazioni sotterranee che, disturbate, escono allo scoperto.
Secondo gli esperti c'è un tema di 'maggior visibilità del problema' più che di aumento esponenziale di animali critici, certo è che imbattersi in un'infestazione può non essere un'esperienza del tutto rassicurante, anzi.
"Sul fronte della presenza di topi - spiega Giorgio Chiaranz, naturalista e consulente in materia del comune di Genova - fare una stima o individuare un numero totale per calcolarne la presenza in città è pressoché impossibile. Il problema è la densità, le aree in cui sono tanti. Da una decina d'anni inoltre è obbligatorio utilizzare quegli erogatori di veleno a forma di 'T' rovesciata che si notano per le strade, oppure le 'scatolette' con le esche che ci hanno reso per certi versi la vita più semplice e per certi altri più complessa. Mentre prima si usavano buste di veleno che si mettevano direttamente nei tombini, ora si usano quelle che sono più sicure ma ora per arrivare alle esche i topi escono allo scoperto, prima la lotta era nelle fogne".
E' nata una task force, che fa capo all'ufficio comunale dedicato, e che si avvale di un team di esperti per seguire, studiare, monitorare e affrontare il problema.
"Due anni fa - prosegue Chiaranz - ci siamo inventati una metodologia che abbiamo chiamato 'sf-Ratto', progetto pilota nella zona più bassa del centro storico, che ora stiamo estendendo. Si avvale di tombini basculanti, che nascono in realtà per contenere le zanzare ma funzionano anche per i ratti e blatte".
Il comune sta cercando di cambiare logica, non utilizzando più solamente sostanze chimiche che costituiscono anche un potenziale rischio. "Agiamo per esempio per i ratti sulla chiusura delle tane e dei fori - continua il naturalista - e lavoriamo sull'habitat, gli rendiamo la vita difficile, soprattutto al ratto femmina che è un animale particolarmente intelligente da capire se non è momento di riprodursi, perché l'ambiente è ostile, e in grado di 'congelare' una gestazione".
Tursi ha individuato un'area critica per ogni municipio: in particolare per contenere le zanzare "ogni 15 giorni usiamo un prodotto biologico nei tombini che uccide le larve di zanzara ma non ad esempio gli altri insetti considerati 'buoni' - sottolinea Chiaranz - creando un piccolo film lipidico di grasso sull'acqua che non permette alla larva di respirare o di catturare la zanza adulta. E' una sperimentazione condotta con l'Università. Dopodiché posizioniamo i tombini con triplice funzione. Sono state coperte le zone nei dintorni di tutti gli ecopunti del centro storico, e la settimana prossima - conclude - si porterà a termine una derattizzazione straordinaria nei pressi di piazza Sarzano, al termine della quale arriveranno i tombini basculanti".