Economia - 16 luglio 2024, 11:43

Il Parco delle Cinque Terre diventa ‘Amico delle Tartarughe’: firmato il protocollo per tutelare i nidi sulle spiagge

Non sempre i litorali sono in grado di garantire la schiusa delle uova in sicurezza: per questo è nato il progetto promosso da Legambiente che fornisce linee guida per ridurre le minacce e creare un ambiente protetto per la specie. In Liguria hanno aderito anche i comuni di Santo Stefano al Mare, Imperia e Costarainera

Il Parco delle Cinque Terre diventa ‘Amico delle Tartarughe’: firmato il protocollo per tutelare i nidi sulle spiagge

Sono già centinaia i nidi di tartarughe marine individuati lungo le coste italiane, un fenomeno in aumento attribuito anche al riscaldamento globale. Purtroppo, le spiagge italiane non sempre sono pronte a ospitare le tartarughe nidificanti a causa dell'inquinamento e della crescita del turismo, che mettono a rischio l’habitat naturale e la schiusa delle uova.

In risposta a questa emergenza, è nato il progetto europeo "Life Turtlenest", promosso da Legambiente. Questo progetto ha visto l'adesione di numerosi Comuni e Aree Protette, uniti sotto l'iniziativa “Amici delle Tartarughe”. I protocolli lanciati forniscono linee guida per ridurre le minacce e creare un ambiente sicuro per la specie. 

Ad oggi, sono ottanta i comuni di quattordici regioni costiere italiane che hanno firmato questi protocolli, inclusi i comuni liguri di Santo Stefano al Mare, Imperia e Costarainera. A livello nazionale sono ventiquattro i parchi, tra cui il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che hanno aderito all'iniziativa. 

Gli accordi prevedono che le amministrazioni comunali e gli enti parco promuovano una gestione responsabile delle spiagge, favorendo la pulizia manuale dei litorali ed evitando lo spianamento delle dune. Inoltre, verranno attivate campagne informative rivolte ai gestori degli stabilimenti balneari sull’importanza di adottare misure ecologiche. Le normative esistenti a tutela del mare e delle coste verranno rigorosamente rispettate, compresi i divieti di sosta e transito per i veicoli a motore sulle spiagge, l’accensione di fuochi e l’abbandono di rifiuti, mediante l'installazione di isole ecologiche. Tra le misure adottate c'è anche la riduzione dell'illuminazione notturna, poiché una luce eccessiva può disorientare le tartarughe durante la nidificazione e la schiusa.

Le Aree Protette svolgeranno attività di monitoraggio per identificare e proteggere i nidi fino all'entrata in acqua dei piccoli. In cambio, Legambiente, in collaborazione con i referenti territoriali del progetto, si impegna a realizzare attività scientifiche, culturali e formative sulla tutela delle tartarughe marine e della biodiversità. 

Legambiente offre anche la possibilità di segnalare tracce, nidi o schiuse di tartarughe al servizio SOS Tartarughe Marine (+39 3492100989) e consegna una bandiera ai Comuni e ai Parchi aderenti, simbolo del loro impegno. Tuttavia, in caso di mancato rispetto degli impegni, l'associazione si riserva il diritto di ritirare il riconoscimento. 

Questa collaborazione tra amministrazioni locali e Legambiente rappresenta un importante passo avanti nella protezione delle tartarughe marine, contribuendo a salvaguardare una delle specie più emblematiche della biodiversità marina. 

I Comuni e le Aree protette in cui la tartaruga marina è nidificante o potenzialmente nidificante, hanno un ruolo fondamentale per mantenere la specie nel suo attuale stato di conservazione se non, addirittura, contribuire a migliorarlo – commenta Stefano Di Marco, project manager del progetto europeo “Life Turtlenest” -. Inoltre, le Caretta c. sono particolarmente importanti anche dal punto di vista socio-economico nell’ambito di una strategia di sviluppo del territorio che coniughi le esigenze di tutela delle risorse naturali con la realizzazione di attività economiche sostenibili e rispettose degli equilibri ambientali”. 

È una bella notizia che sempre più comuni ed Enti aderiscano ad un progetto che ha l’obiettivo di tutelare le tartarughe marine - dichiara il Presidente di Legambiente Liguria Stefano Bigliazzi - in Liguria ad oggi oltre al Parco delle Cinque Terre, con cui Legambiente ha un rapporto di collaborazione da lungo tempo, hanno sottoscritto il protocollo anche i comuni di Santo Stefano al Mare, Imperia e Costarainera. Ci aspettiamo che in breve tempo siano molti di più: sarebbe un segnale importante di attenzione nei confronti della biodiversità e dell’ambiente

Crescono quindi le località sicure per nidificare, ma l’obiettivo è coinvolgere tutte le spiagge del Belpaese. Per aderire basta scrivere una mail a g.sciacca@legambiente.it 

C.O.

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