Il consiglio comunale di Genova oggi ha discusso sul futuro del nuovo Palasport, situato nell'area del Waterfront di Levante e progettato da Renzo Piano, che è in fase di ultimazione.
La discussione di questo pomeriggio si è concentrata soprattutto sull'operazione finanziaria che prevede una variazione di bilancio per permettere al Comune di acquistare l'arena sportiva per circa 23 milioni di euro. L'intera struttura era stata venduta in precedenza per circa 14 milioni di euro alla Cds Holding, che si è occupata del recupero dell’opera.
"Ci stupisce come il Comune abbia deciso di fare questa scelta - ha dichiarato la consigliera d’opposizione Cristina Lodi (Azione) - Abbiamo chiesto maggiori approfondimenti perché si parla di utilizzare risorse pubbliche. Non è chiaro se ci potesse essere un’altra strada”.
Durante il confronto il sindaco Marco Bucci ha esordito sottolineando l'importanza delle decisioni prese per il futuro della città, ribadendo la necessità di basarsi su informazioni accurate. Bucci ha espresso delusione per le false informazioni circolate riguardo al valore economico dell'area e agli eventi internazionali previsti.
“Qualcuno dice che il Palasport non potrà avere eventi internazionali, ma abbiamo già un campionato di scherma previsto per l’anno prossimo - dice il primo cittadino - Bisogna informarsi: il CONI ha deciso che ci saranno eventi internazionali. Quindi, quando si dice che non ci saranno eventi internazionali, o lo si fa perché non si è informati o per cattiva volontà. Se lo dice il CONI, chi dovrebbe dirlo ancora?”.
Anche il consigliere Simone D’Angelo (Pd) ha espresso preoccupazione per i costi del progetto, ritenendo che l'operazione potrebbe gravare in modo significativo sulle finanze dei cittadini genovesi. Secondo D’Angelo, l'opportunità rappresentata dal Waterfront non è stata colta appieno, portando a una gestione che potrebbe rivelarsi costosa:
“Un’occasione persa. È qualcosa che costerà in maniera molto salata a tutte le cittadine e i cittadini genovesi”.
Il vicesindaco Pietro Piciocchi invece ha definito l'acquisto del Palasport da parte del Comune una "buona notizia per i genovesi". Dopo la vendita forzata del 2017, necessaria per risanare i conti comunali, il ritorno del Palasport al patrimonio pubblico rappresenta un importante passo avanti:
“Il Palasport nella disponibilità del patrimonio del Comune di Genova, che è il patrimonio di tutti i genovesi. Trovo francamente surreale questo dibattito. Qualcuno avrebbe voluto mantenerlo nelle mani dei privati, ma è una grande operazione di riqualificazione e risanamento finanziario di cui sono orgogliosissimo.
Il Waterfront è una grande opera che manifesta sempre di più una vocazione pubblica. È un progetto che si è arricchito e che Renzo Piano ha seguito nei minimi dettagli.
Sviluppiamo circa la metà dei metri quadri previsti nel 2015 dal regolatore votato dall’aggiunta Doria, che avrebbe consentito superfici commerciali, residenziali e uffici. Avremo la fabbrica delle idee, la casa della vela. I cantieri sono partiti. Anche se non sarà del tutto completata nel 2025, la fruizione pubblica dell’area dall'autunno sarà piena.
Abbiamo finanziato con queste risorse la realizzazione del più grande parco pubblico della città di Genova, in tutta la zona di piazzale Kennedy, tra il padiglione Jean Nouvel e le mura di corso Aurelio Saffi. Avremo un parco di oltre 30.000 m²”.
Tra i risultati importanti sottolineati dalla maggioranza oggi in consiglio c’è poi l’acquisto di 730 parcheggi costruiti sotto il Palasport che verranno destinati ad uso pubblico.
“Erano parcheggi privati, ora sono dei genovesi - aggiunge Piciocchi - È un grandissimo risultato. Oggi abbiamo portato una decisione chiara e inequivocabile: volete che quei parcheggi siano pubblici e non asserviti a un distretto commerciale? Per noi la risposta era sì. Qualcuno ha iniziato a polemizzare in maniera sterile e non ho capito cosa chiedesse”.