Di quella giornata, nessuno ha potuto scordare nulla. Non c’è stato nemmeno un singolo dettaglio che non si sia impresso nella mente delle oltre tredicimila persone, centinaio più, centinaio meno, che quel 26 giugno hanno affollato il Palazzo dello Sport alla Fiera del Mare.
Quasi non ci si poteva credere, i Beatles, il gruppo inglese che stava riscrivendo la storia della musica e non solo, diventando un vero e proprio fenomeno di massa, erano a Genova.
Un doppio spettacolo, alle 16 e alle 21,15, una quarantina di minuti a esibizione e la folla in delirio.
I baronetti di Liverpool erano arrivati in città dopo il concerto di Milano, ad attenderli, poi, sarebbe stata Roma ma il richiamo di una città che ricordava la loro era stato troppo forte per rinunciare a passare da Genova.
Era stato Paul McCartney a convincere il manager a scegliere la Superba proprio perché ricordava Liverpool ma non fu un successo straordinario. Basti pensare che il palazzetto poteva disporre di trentaseimila posti e i presenti sono poco più di un terzo.
Ma la presenza dei Fab Four in città scatena i fan in preda alla Beatlemania.
La sera del 25 giugno l’arrivo al Grand Hotel Columbia, di fronte alla stazione Principe, dove oggi è ospitata la Biblioteca Universitaria.
Si chiudono in albergo e aspettano pazientemente che il gruppetto di che si era radunato davanti all’ingresso, si allontani.
Paul, John Ringo e George decidono di fare un bel giro turistico della città. Prima Castelletto, poi un giro nei vicoli e un bagno in mare a Sori.
Sì, perché arrivati sulla spiaggia levantina, George Harrison si spoglia nudo e si getta in mare.
Un gesto che aveva fatto scalpore tanto che le pagine de ‘Il corriere della sera’ riportarono: “Hanno lasciato che quelle due o tre decine di fans in sosta permanente davanti all’albergo si decidessero a smobilitare, poi verso le due di notte sono usciti per la città; l’hanno girata in lungo e in largo, si sono fatti condurre nella zona alta di Castelletto per godere dello spettacolo del porto illuminato. Uno di essi si è fatto addirittura portare fin oltre Nervi, a Sori: qui ha raggiunto la riva del mare, si è spogliato e si è gettato in acqua. Era George Harrison”.
Chi a quel concerto c’è stato lo ricorda ancora con emozione: “Ci hanno accompagnato le nostre madri, eravamo bambine. Io sono salita sulla sedia e mia madre mi teneva la gonna cercando di farmi stare ferma e seduta. Ma era una cosa straordinaria vedere i Beatles in carne e ossa in un periodo in cui non si vedevano nemmeno in televisione. Abbiamo assistito a entrambi gli spettacoli ed eravamo senza parole”.