Gli abitanti del quartiere di San Teodoro sono sempre più preoccupati per l'inquinamento derivante dalle attività portuali, in particolare dal traffico dei traghetti.
In risposta, la rete di associazioni e comitati locali ha organizzato un incontro pubblico presso i locali dell'ANPI in via Digione per discutere e pianificare azioni concrete volte a migliorare la qualità della vita nella zona.
Il problema dell'inquinamento da fumi delle navi è stato sollevato da tempo dagli abitanti di San Teodoro, che lamentano le ricadute negative sulla salute e sull'ambiente. Il 23 maggio scorso, una petizione con 2700 firme è stata consegnata al Comune e alla Regione, chiedendo provvedimenti concreti contro l'inquinamento atmosferico, ritenuto responsabile di malattie e morti tra la popolazione.
Le associazioni e i comitati coinvolti nella mobilitazione, tra cui ARCI San Teodoro, ISDE – Medici per l’Ambiente Genova, e molte altre, hanno avanzato una serie di richieste precise:
- Elettrificazione delle banchine: completamento del cold ironing per ridurre le emissioni delle navi attraccate.
- Uso di carburanti a basso contenuto di zolfo: obbligo per le navi di utilizzare combustibili con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% durante le manovre e lo stazionamento in porto.
- Monitoraggio dell'aria: installazione di centraline gestite da Arpal per il controllo della qualità dell'aria.
- Monitoraggio epidemiologico: richiesta alla Asl 3 di avviare uno studio sulla salute della popolazione di San Teodoro.
L'incontro pubblico di oggi mira a informare i cittadini sui dati raccolti e a condividere le prossime mosse.
L’APPELLO
La rete delle associazioni di San Teodoro chiede un intervento urgente da parte dell'Unione Europea, del Governo, della Regione e del Comune per risolvere un problema che ha conseguenze significative sulla salute dei cittadini e sull'ambiente. "Nei Paesi del nord Europa si utilizzano da anni traghetti con tecnologie meno inquinanti. È tempo che anche noi facciamo lo stesso”, spiegano dai comitati.