Capacità di coinvolgere giovani e mondi civici, efficace lavoro delle segreterie nazionali, un percorso costruito nel tempo che ha coinvolto tutti i candidati. Sono queste, per Selena Candia, consigliera della Lista Sansa in Regione, le chiavi che hanno consentito ad Alleanza Verdi e Sinistra di ottenere un risultato di gran lunga superiore alle aspettative alle ultime elezioni europee, da record nel territorio comunale di Genova: 9,56% pari a 20.954 voti. Un caso nazionale.
“Si è superato addirittura il 6%, quando all'inizio della campagna elettorale non si sapeva se Alleanza Verdi e Sinistra avrebbe superato il 4% - sottolinea Candia ai microfoni de La Voce di Genova - il risultato è stato ancor più positivo in Liguria, dove abbiamo ottenuto a livello regionale un 7,6%, e nel comune di Genova, quasi un 10%: si è superato il 9%. Quindi un ottimo risultato che dimostra come abbiano lavorato bene le segreterie nazionali dei due partiti, cercando di allargarsi verso mondi civici e tanti giovani attivisti e attiviste”.
Come si è arrivati a questo risultato?
“Come Lista Sansa, dalle politiche del 2022 abbiamo dato il nostro appoggio e anche candidati alle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, quindi comunque è un rapporto che è stato consolidato nel tempo. Ripresentarsi più volte con una proposta in grado di mettere insieme la giustizia ambientale e la giustizia sociale, quindi i temi che riguardano la cura, la salvaguarda del nostro territorio, la salute e il lavoro, ha sicuramente premiato. La cosa che personalmente mi rende più contenta è il successo tra i più giovani: la nostra proposta ha dato una speranza di voto a persone che magari non andavano a votare. Il buon risultato è dovuto anche al fatto che il 12% delle persone che si sono rivolte ad Alleanza Verdi e Sinistra erano persone che non votavano, principalmente giovani appunto. Addirittura nei giovani fuori sede il voto di AVS ha superato il 40%, un risultato veramente straordinario. Abbiamo dato loro un programma in cui si rispecchiavano, qualcosa di molto positivo. Dobbiamo continuare così, allargandoci sempre di più, raccogliendo tante esperienze anche nel mondo dell'associazionismo e dando una visione concreta ma completamente diversa da quella che ora vediamo sia a livello nazionale che a livello regionale, dove il territorio viene spesso sfruttato e dove non ci sono tutele per il lavoro”.
Eppure molto si parla dell’aumento dei contratti…
“Nello scorso anno, nel 2023, l'83% dei contratti nuovi in Liguria era precario, quindi questi sono i dati che vengono dati dai sindacati. Quindi sì, c'è un aumento del lavoro, ma è sempre un lavoro meno retribuito e più precario, perché gli unici due settori su cui la regione sta puntando sono quelli della logistica e del turismo, dove senza interventi anche del pubblico sappiamo che i contratti sono non continuativi e spesso con salario molto basso”.
Quanto ha influito il caso Toti sul vostro risultato?
“Sicuramente ha influito un po' su tutta la regione e soprattutto nel comune di Genova, anche perché il modello Toti e il modello Bucci, che non vuole la partecipazione dal basso e dove tutto viene deciso fra chi ha il potere e gli imprenditori, non è quello che vogliono le persone e lo stanno dimostrando sempre di più. A livello regionale è stato meno netto, perché la coalizione di centrosinistra ha più o meno raggiunto quella di centrodestra, ma tenendo fuori per esempio alcuni partiti di centro, come Azione, che sono con noi in regione, che in realtà, messi tutti insieme, adesso farebbero con noi la maggioranza”.
Che siano anticipate o meno, comunque nel giro di un anno bisognerà dare un nuovo governo alla Regione. Come state lavorando in quest'ottica, anche alla luce dei risultati che sono arrivati delle europee?
“Noi continueremo a chiedere di andare al voto. Abbiamo anche presentato una mozione di sfiducia nei confronti della giunta e del presidente Toti perché assolutamente riteniamo che questa politica sia finita, una politica che sfrutta il territorio, che mette l'interesse pubblico dietro l'interesse privato di pochi. Noi vogliamo restituire a chi abita questa regione la possibilità di vivere bene. Quindi continueremo soprattutto a intervenire, magari anche a fare consigli straordinari su tutte quelle che sono tematiche aperte e critiche, come il porto, il discorso energetico per la nostra regione, ma anche alloggi popolari, delle spiagge, che sono più volte comparse nelle intercettazioni. Ricordiamo la nostra regione ha un maggior numero di spiagge private rispetto alle spiagge pubbliche. E ovviamente la sanità perché è il tema principale della regione dove finisce la maggior parte del bilancio e abbiamo visto come in questi due mandati della giunta Toti sempre più hanno aperto case della salute private e studi privati, e il pubblico è stato sempre di più depotenziato. Ci sono file infinite nei pronto soccorso e liste di attesa lunghissime per poter fare degli esami”.
Il nome di Orlando vi piace?
“Orlando è una persona che ha fatto il ministro tre volte, che saprebbe governare bene la nostra Regione. I tavoli non sono ancora partiti, ma sicuramente è una figura di tutto rispetto”.
La sinistra deve lavorare molto a Ponente, perché guardando i dati la provincia di Imperia è quella più orientata verso il centrodestra. Cosa farete per quel territorio?
“Il Ponente è certamente un’area critica perché, anche quando c'era uno dei governi di centrosinistra solidi negli anni, è sempre stata la provincia di Scajola. Sicuramente bisogna lavorarci di più, bisogna analizzare tanti temi che sono cari a quella provincia: l’agricoltura perché è una delle aree dove si produce di più a livello agricolo, il turismo pensando però a un turismo sostenibile che faccia vivere bene le persone e che non sia predatorio, i trasporti e il tema della migrazione, che purtroppo è stato meno discusso in queste politiche queste elezioni europee, ma che invece è un tema assolutamente ancora centrale e va affrontato. Non come l'affronta la destra, come un tema securitario, ma come un tema invece legato all'accoglienza e anche come un tema europeo di cooperazione fra gli Stati”.