In un pomeriggio che ha trasformato l'aspro perimetro della casa circondariale di Marassi in una pista all’insegna dell’inclusione, detenuti e podisti hanno corso fianco a fianco, dimostrando che lo sport è uno strumento potente per abbattere barriere e costruire ponti tra le persone.
L'evento "Vivicittà-Porte Aperte", promosso da UISP Genova e giunto alla 26° edizione, ha saputo creare anche questo’anno un'atmosfera di positività che ha coinvolto tutti i partecipanti.
"Questa manifestazione si svolge ormai da una decina d'anni ed è un po' il culmine di un percorso progettuale che vede i nostri istruttori all'interno delle case circondariali di tutta la Liguria - dice Tommaso Bisio, presidente regionale UISP Liguria - È un'attività continua che fa sì che si possa alleviare un attimo la vita dei detenuti per quanto possibile e favorire, per quanto anche qui possibile, un reinserimento nella società civile”.
Visibilmente emozionato Moussa, il detenuto di 35 anni che per primo ha raggiunto il nastro del traguardo dopo i tre giri dentro e fuori dal carcere:
“Sono un po’ timido - dice - Questa è la prima volta che partecipo a questo tipo di attività. È stato molto divertente”.
La corsa podistica, iniziata alle 15, è stata solo uno degli ingredienti di una giornata ricca di attività, che ha incluso anche un torneo di calcio all'interno delle mura del carcere.
“È un bellissimo progetto questo e una bellissima opportunità - ci racconta Samuele, terzo classificato nella gara podistica - Questo significa che siamo in una buona posizione per presentarci un domani alla libertà”.
L'iniziativa, organizzata nell'ambito del Patto di sussidiarietà Vasi Comunicanti con il supporto della Regione Liguria e della Cassa delle ammende, ha visto la collaborazione dell'associazione CDM Futsal, che ha contribuito a rendere l'evento ancora più coinvolgente.
"Siamo molto soddisfatti perché non era semplice recuperare quelle sinergie, anche con le istituzioni, per poter andare avanti con queste attività - aggiunge Mariano Passeri, coordinatore comitato UISP provinciale - Invece, adesso siamo ripartiti in pompa magna. È importante perché noi uniamo il calcio, in questo caso, ma soprattutto la podistica, con la possibilità per i detenuti anche di uscire e di fare un percorso all'esterno.
All'interno del carcere portiamo diverse discipline: il calcio, attraverso numerosi tornei stagionali, la ginnastica, lo yoga, la palestra, il basket e la pallamano. Queste sono un po' le attività che durante l'anno noi portiamo avanti. Indicativamente superiamo il centinaio di detenuti coinvolti nelle attività”.
L'evento è stato reso possibile grazie all'impegno di molti associati Uisp, al personale del carcere di Marassi e alla Polizia penitenziaria, che hanno lavorato insieme per offrire un'occasione unica di incontro e scambio. "Vivicittà-Porte Aperte" non è solo una manifestazione sportiva, ma un simbolo di come l'integrazione e la solidarietà possano essere promosse attraverso il gioco e la competizione sana.
“Si tratta di iniziative che già facciamo da tanti anni perché collaboriamo molto con la UISP e quindi ci crediamo in queste manifestazioni - spiega Tullia Ardito, direttrice del carcere - Tutti gli anni partecipiamo a Vivicittà. I detenuti fanno questo circuito intorno all'istituto e partecipano a queste iniziative sportive perché crediamo che lo sport e i valori dello sport siano importanti in un luogo come il carcere. Siamo molto contenti che alcuni detenuti facciano un percorso mentale che gli permetta di fare questo giro e quindi uscire, anche se in piccola parte”.