Attualità - 29 maggio 2024, 08:00

Inchiesta in Liguria, Signorini chiederà di poter uscire dal carcere

Toti, intanto, non pensa ancora alle dimissioni, anche se un suo passo indietro viene evocato sempre di più. Probabile decisione dopo le Elezioni Europee

Inchiesta in Liguria, Signorini chiederà di poter uscire dal carcere

Giornate interlocutorie nelle indagini sulla corruzione in Liguria, oggi con ogni probabilità si farà il punto in procura sui prossimi passi dell'inchiesta, tra testimoni e persone informate sui fatti da sentire, mentre al momento non è pervenuta alcuna istanza agli uffici del gip e della procura di Genova per quanto riguarda la revoca o la attenuazione delle misure cautelari degli indagati principali.

L'avvocato Enrico Scopesi, legale di Paolo Emilio Signorini, ex presidente del porto di Genova e unico finito in carcere lo scorso 7 maggio, inoltrerà l'istanza in settimana o al più tardi all'inizio della prossima, per chiedere "l'attenuazione della misura carceraria", come spiega lui stesso, richiesta considerata più coerente anche con la fase in cui si trovano le indagini. Non vi è al momento una nuova convocazione ma non è da escludere che Signorini possa essere riascoltato nelle prossime settimane per chiarire alcuni punti.

Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti della procura che dovrà procedere anche a incrociare quanto emerge dai verbali degli interrogatori mentre la politica difensiva sembra essere incentrata per i principali nomi legati all'inchiesta sul sottolineare la liceità delle condotte, portate a termine non per interesse privato ma ad esclusivo beneficio pubblico.
Oggi è previsto inoltre il rientro da Roma del procuratore capo Nicola Piacente e dei pm Federico Manotti e Luca Monteverde, nelle scorse ore auditi in Commissione parlamentare antimafia, si farà con ogni probabilità il punto sui prossimi passi, tra le calendarizzazioni dei testimoni o delle persone informate da sentire nel corso delle prossime settimane.

Sul fronte della posizione di Giovanni Toti intanto non vi è notizia di richieste di revoca della misura degli arresti domiciliari, almeno per il momento. Né è stato ancora sciolto il nodo su eventuali dimissioni: probabilmente se ne parlerà dopo le Elezioni Europee. In Regione ieri le forze di opposizione hanno presentato e depositato una mozione di sfiducia nei confronti del governatore. Un atto politico, che ha creato anche bagarre in aula, con sospensioni dell'assemblea e minoranza che ha lasciato compatta i lavori. Intanto il documento dovrebbe essere discusso in consiglio e poi votato il 4 giugno prossimo.

Valentina Carosini

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