Attualità - 28 maggio 2024, 08:30

Il Covo di Nord Est compie novant'anni: quel locale indimenticabile che riesce ancora a stregare tutti

Aprì i battenti nel 1934. Mitiche le serate con tantissime star internazionali, tra cui Frank Sinatra nel 1987. E poi Fred Bongusto, Chuck Berry, Gloria Gaynor, Mina e tanti altri

Il Covo di Nord Est compie novant'anni: quel locale indimenticabile che riesce ancora a stregare tutti

Da qui, all’inizio del XX secolo, il barone Alberto Franchetti guardava il mare limpido di Santa Margherita Ligure, sognando di trasformare quella casa in un castello con tanto di teatro sul retro, dove poter vivere l’amore con la sua amante, una cantante lirica austriaca.

Un sogno infranto, quello del nobile torinese famosissimo per la sua attività di compositore e oggi quasi completamente dimenticato, che forse, proprio nell’ attracco di Punta Pedale trovava ispirazione per le sue geniali musiche.

Ma teatro, quella casa iniziata del 1894 e stretta tra gli scogli e il mare e oggi Covo di Nord Est, in qualche modo lo è diventato accogliendo da novant’anni il jet set internazionale.

Complice la sua suggestiva posizione, il locale di proprietà della famiglia Ciurlo - Costa che aprì i battenti nel 1934, divenne subito una calamita per notabili e artisti che ne fecero il loro luogo di ritrovo per antonomasia durante la calda stagione.

Questa fu la base che traghettò il Covo (all’epoca Tana prima di riprendere il nome attuale alla caduta del Fascismo) negli splendidi anni Sessanta facendone la capitale più gettonata d’Italia.

Il levante ligure, quel golfo del Tigullio capace di affascinare con le sue perle, si arricchì della meraviglia del locale di Santa Margherita, dimora della Dolce Vita romana che, in estate, lasciava via Veneto per imbarcarsi sul Riva Acquarama e punteggiare le acque liguri.

Gli anni del boom industriale portarono al Covo le famiglie più blasonate dello Stivale: qui si incontravano gli Agnelli, i Rizzoli, e non era strano trovare Aristotele Onassis, amante del mar Ligure.

Tutti volevano il Covo, tutti cantavano al Covo, tutti si ritrovavano al Covo.

Forse per il fascino del luogo, forse per quel mare che si osserva da ogni angolo, il locale divenne sempre più di richiamo. I paparazzi a fotografare le star del cinema, gli artisti a improvvisare qualche verso della loro canzone ma tutto, al Covo, sembrava potersi realizzare.

Lo racconta Mauro Boccaccio, giornalista e scrittore: “La straordinarietà del locale non sta solo nei grandi artisti che ha ospitato, ma anche in tanti momenti personali che, messi in fila uno dietro all’altro, raccontano storie personali. Come quando riuscimmo a convincere un giovane Paolo Conte a salire su quella fatidica rotonda sul mare a ritirare un premio perché nel dopoguerra, guardando il Covo e il panorama dalla litoranea, in gita in Riviera a bordo di un camion insieme a suo fratello Giorgio, scrisse Una giornata al mare. L’unico brano che li unisce”.

Ma le memorie del giornalista raccontano di un habitué del Covo, Fred Bongusto: “Un amico di noi giornalisti. Fred, sempre attento e disponibile, ci teneva a far sapere che con l’ex direttore de ‘La stampa’ Gaetano Scardocchia e Aldo Biscardi era uno dei tre ‘ambasciatori’ del Molise nel mondo, un ruolo al quale teneva moltissimo”.

I ricordi di Boccaccio sono numerosissimi, come quello di Chuck Berry, il ‘papà del Rock ’n’ Roll’.

Il musicista afro americano, durante il suo concerto al Covo, aveva notato una ragazza genovese dai capelli rossi seduta in seconda fila e si era deciso a volerla conoscere tanto da chiudersi nella limousine di servizio nel parcheggio. 

Così, mentre Lello Liguri spiegava ai giornalisti che Berry sarebbe tornato in albergo senza rilasciare interviste, in tutta Santa Margherita partì la caccia alla donna che aveva ipnotizzato l’artista. Trovata in pizzeria, la giovane accettò di incontrare il musicista. “Un sorriso, un bacio sulla guancia e un autografo con una affettuosa dedica, si raccontò - spiega ancora Boccaccio - Balle. I due trascorsero l’ultimo scampolo della notte insieme al Park Suisse. Con noi giornalisti a bivaccare per ore nella hall dell’albergo. Ad aspettare un’intervista mai fatta. Con noi c’era anche il grande Gianni Minà, inviato di RaiDue”.

L’elenco di star che qui sono passate è lunghissimo: Brigitte Bardot, Jane Fonda, Gloria Gaynor, Mina, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Julio Iglesias.

Impossibile non citare Frank Sinatra, che qui ipnotizzò i presenti con un concerto che si impresse in maniera indelebile anche nella mente del patron Liguori, scomparso lo scorso anno a ottantasette anni, che amava ricordarlo e rievocare le emozioni di quella sera del 1987.

Oggi il Covo, dopo qualche anno di ‘difficoltà’, è tornato a essere frequentato dalle star prendendo in prestito un po’ di quella magia degli anni passati che fa sentire tutti speciali per una notte.

Il 2024 segna un anno importantissimo per il locale che spegne novanta candeline. Un compleanno importante che sarà celebrato con una serie di eventi e appuntamenti a cominciare dalla serata speciale del prossimo 1 giugno.

Perché, in fondo, tutti si meritano di vivere un sogno.

Isabella Rizzitano

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