Attualità - 24 maggio 2024, 08:15

Quell’oasi alle spalle di Genova che salvaguarda la biodiversità

Le ‘Terre dei Bravin’ condotte da Marco Loconte festeggiano un anno di attività: sono la prima oasi Wwf della provincia e la prima in Italia dedicata all’agricoltura: “Così porto avanti le semenze della tradizione”

Quell’oasi alle spalle di Genova che salvaguarda la biodiversità

Il taglio del nastro era arrivato sotto l’acqua ma, reinterpretando un vecchio adagio, ‘taglio del nastro bagnato, taglio del nastro fortunato’.

Quella pioggia ha portato bene agli sforzi e al duro lavoro di Marco Loconte, proprietario di un angolo di campagna dove è sorta la prima Oasi Wwf della provincia di Genova e la prima in Italia dedicata all’agricoltura.

Le “Terre dei Bravin”, in località Biscaccia, nel Comune di Mele, sono terre in cui Loconte è cresciuto e che raccontano la storia della sua famiglia: “C’è un legame importante con queste terre, praticamente sono cresciuto in questo terreno dove oggi c’è l’Oasi. È un terreno che la mia famiglia materna ha avuto in affitto dal 1905 fino a trentacinque anni fa. Quando è morto mio nonno, i miei hanno lasciato il terreno e le case. Quando avevo vent’anni avevo immaginato un progetto agricolo che poi ho abbandonato per seguire la strada per cui avevo studiato, quella dell’informatica. Ma quasi dieci anni fa ho deciso tornare alla terra e ho iniziato a fare il contadino”.

L’attività di Marco non poteva che ritornare nei terreni lavorati dalla sua famiglia per quasi un secolo: “Prima ho preso in affitto i terreni poi, nel 2020, li ho comprati. Sin da subito ho mantenuto l’idea di fare questo lavoro come veniva fatto una volta quindi rispettando l’ambiente, rispettando mantenendo la biodiversità che ci circonda, non utilizzando prodotti chimici e soprattutto cercando di lavorare nell’ottica del ciclo chiuso. Questo vuol dire nessun inserimento esterno di prodotti chimici o mangimi in azienda. Un esempio? Uso il letame dei miei asini come fertilizzante e loro mangiano l’erba e il fieno dei campi”.

Loconte porta avanti alcune varietà di semenze che la sua famiglia tramanda da generazioni: “Lavoro sulle semenze del territorio. Alcune arrivano da mio padre che, a sua volta, le ha ricevute da mio nonno. Ho anche iniziato a cercarne altre e oggi lavoro sul novanta per cento di semenze che mi produco e buona parte di queste sono del territorio genovese e ligure”.

Da qui nasce dunque la logica dell’Oasi Wwf legata alla biodiversità coltivata: “I rapporti con loro - prosegue l’agricoltore e allevatore - ma con tante altre realtà come il Consorzio della Quarantina di cui sono anche socio, Legambiente, Slow Food, sono iniziati poco più di due anni fa quando, a Mele, ho organizzato una giornata sulla biodiversità patrocinata dal Comune. Per l’occasione ho contattato queste associazioni sul territorio e da li è nato il rapporto con Wwf; abbiamo iniziato a fare delle cose insieme ed è venuta fuori l’idea dell’oasi cos’ siamo partiti”.

Il primo compleanno dell’Oasi può diventare anche l’occasione di tracciare un bilancio e quello dei primi trecentosessantacinque giorni per Loconte è certamente positivo: “Soprattutto, è positiva l’iniziativa. Siamo in un territorio, quello del genovesato, dove l’agricoltura quasi non esiste. È stato un primo anno di rodaggio perché l’iniziativa era nuova per tutti. Ci sono stati momenti di apertura, attività di divulgazione, coinvolgimento delle scuole. È un percorso che stiamo cercando di costruire”,

Sabato la grande festa lunga tutto il giorno, con le dita incrociate per scampare alla pioggia: “Ho detto al responsabile Wwf - scherza - che bisogna cambiare periodo dell’anno per le giornate dell’oasi perché maggio non va bene. Nel corso della mattinata accompagnerò le persone nei campi e nei terreni dell’Oasi per far vedere quello che, con fatica, sto cercando di fare. Questo era un terreno completamente abbandonato e in trent’anni era diventato bosco. Sarà un momento anche per raccontare la biodiversità coltivata e per discutere dei recuperi di varietà. In questo momento sono uno dei pochi in Liguria che si occupa di ciò, cercando di creare Comunità che parlano di semenze e cibo con gli altri contadini del territorio”.

Non solo in Liguria perché la bioregione si estende dal basso Piemonte fino a raggiungere le aree meridionali della Francia.

Sto lavorando tantissimo con i frumenti e ho le parcelle e le varietà recuperate. La prima varietà su cui sto lavorando è quella che prima del Novecento era coltivata in tutta la Liguria, come raccontato in diversi testi, ed è la Tosella, che può essere bianca o rossa”.

Loconte prosegue: “Si parlerà di biodiversità coltivata, di quella animale e vegetale spontanea che in qualche modo aiuta ed è fondamentale nelle mie tecniche di coltivazione, che sono completamente naturali, non ho problemi di parassiti”.

L’incognita tempo ha fatto propendere l’organizzazione a svolgere poi il resto della giornata nell’agriturismo dell’Acquasanta (sempre di Loconte) dove, nel pomeriggio si terrà il convegno del Wwf. “Ogni mese faremo un’apertura con diverse iniziative”.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

L'appuntamento è alle ore 9.30 a Mele, al bivio per la località Biscaccia. Da lì si raggiungerà l'oasi (con possibilità di parcheggio nei dintorni).

Alle 10.30 partirà una visita guidata per scoprire la biodiversità agricola. Tra le specie vegetali tante semenze antiche recuperate da Marco Loconte.

Il pranzo al sacco si svolgerà nei pressi dell'Agriturismo Verdure Naturali, connesso con l'Oasi.

Alle ore 14 sono previsti approfondimenti a cura di esperti. Ci si immergerà nella bioecologia del lupo, nel mondo alato dell'avifauna e nei segreti delle tecniche del fototrappolaggio. 

Informazioni e prenotazioni

La prenotazione è gradita per motivi organizzativi.

Maggiori informazioni ai numeri 340.2381342, 329.7656100, 349.8683769 

Oppure scrivere una email al seguente indirizzo wwfgenovacittametropolitana@gmail.com 

Si consiglia di indossare scarpe ed abbigliamento consono per una giornata all'aperto.

Isabella Rizzitano

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