Proseguono le indagini degli inquirenti e della procura di Genova sull'inchiesta per corruzione in Liguria. Se in queste prime settimane la lente dei magistrati si è concentrata sul filone dell'indagine che riguarda l'ipotesi di corruzione elettorale, verranno fissate nei prossimi giorni le ultime audizioni di teste che potrebbero essere d'aiuto nel tirare le fila e nel dettagliare le posizioni di alcuni degli indagati.
In particolare mancano ancora al novero Andrea La Mattina, membro del comitato di gestione del porto, e il sindaco Marco Bucci, non indagato, che aveva già dato disponibilità in prima persona ad essere ascoltato dai pm per alcune precisazioni sulla sua posizione e circa le conversazioni intercettate nelle quali è citato.
Bucci potrebbe essere sentito nei prossimi giorni, mentre su un altro fronte lavora anche la Guardia di Finanza che ha già sentito un'altra quindicina di testimoni.
È inoltre già stata eseguita la copia forense dei dispositivi elettronici, tra cui pc, cellulari e tablet, sequestrati al momento dell'arresto del governatore ligure Giovanni Toti, atto formale al quale la difesa ha rinunciato a partecipare con un consulente di parte convinta dell'assoluta mancanza di contenuti pregiudizievoli all'interno dei device. Le copie verranno analizzate man mano nei prossimi giorni, vagliando anche eventuali materiali o conversazioni presenti, così come accadrà anche per i dispositivi degli altri indagati, l'ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini e il terminalista Aldo Spinelli.
Quanto al 'giallo' delle frasi pronunciate da Roberto Spinelli, il figlio di Aldo, nel corso dell'interrogatorio davanti al gip Paola Faggioni, il giudice ha trasmesso alla procura una richiesta di parere, dopo aver ricevuto dai legali di Spinelli jr un'instanza di rettifica rispetto alle parole circolate.
Una in particolare, il termine 'illeciti' nella frase in cui l'imputato risponde su alcuni finanziamenti al governatore Toti. Parola che era suonata come un'ammissione ma che sarebbe stata erroneamente interpretata o trascritta ma con la quale i legali sottolineano che il loro assistito avesse voluto intendere "finanziamenti leciti".
Per una eventuale correzione la procura valuterà in seguito ad un riascolto della registrazione audio dell'interrogatorio se ci sono i margini per un parere circa una rettifica.