Il consiglio regionale ligure, con i voti favorevoli della maggioranza e il netto “no” delle opposizioni, ha approvato l’articolo 6 del ddl 179 che prevede l’accensione di un mutuo da 57 milioni di euro per i lavori della nuova diga foranea di Genova.
Pratica fortemente contestata dai gruppi di minoranza anche alla luce dell’inchiesta che ha portato in carcere il presidente Giovanni Toti, accusato di corruzione.
Lunga la discussione in aula, iniziata alle 10 di martedì mattina e arrivata al voto alle 17 dopo un acceso botta e risposta. Tutti respinti gli emendamenti presentati dall’opposizione, così come sono state rispedite al mittente le richieste di rinviare la votazione in attesa della visita della commissione ministeriale voluta dal viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi.
“Continuate a sostenere un modello fallimentare - ha detto dai banchi della minoranza, al momento del voto, Luca Garibaldi (Pd - Articolo Uno) - è evidente che questo finanziamento nasce per esigenze elettorali. Dovevate portarlo come elemento di narrazione con la posa del primo cassone fra tre giorni. Vuol dire che va bene il percorso che Bucci, Toti, Signorini e Rixi hanno approvato sulla ‘variante Spinelli’. Siete quelli del fare, ma del fare male”.
“Questo dibattito è servito per capire qual è il modello Genova secondo voi - ha aggiunto Ferruccio Sansa - cioè il fatto che alcuni politici del centrodestra prendessero dei soldi in cambio di favori sulle grandi opere. È chiaro il colossale conflitto di interessi che questa diga rappresenta, è un monumento al conflitto di interessi. Il vostro concetto del fare è completamente distorto”.
L’articolo è stato votato favorevolmente con il “sì” compatto della maggioranza e l’ironico applauso dai banchi dell’opposizione. Ora resta da capire che cosa accadrà a seguito dell’interrogatorio del presidente Giovanni Toti, fissato per la mattina di giovedì 23, e dopo la visita della commissione ministeriale voluta dal sottosegretario Rixi.