Attualità - 10 maggio 2024, 11:39

Certosa e il voto di scambio: quando si avvicinavano le elezioni, i gemelli Testa comparivano puntualmente

Enrico D’Agostino della Casa della Legalità: “Denunciammo a più riprese e finimmo sotto scorta. Una volta i due ci diedero un appuntamento per parlare: in mezzo all’Autostrada”. Oggi a quel giro pare collegato l’attuale consigliere comunale Umberto Lo Grasso

Certosa e il voto di scambio: quando si avvicinavano le elezioni, i gemelli Testa comparivano puntualmente

Italo Maurizio e Arturo Angelo Testa sono due dei nomi emersi nell’inchiesta che ha travolto la Liguria negli ultimi giorni, indicati come rappresentanti della comunità di Riesi a Genova.

Per i gemelli sessantaquattrenni residenti nella provincia di Bergamo, a Boltiere, ma di origine siciliana, sono scattati gli arresti domiciliari dopo l’accusa di corruzione elettorale commessa al fine di agevolare l'attività mafiosa del clan Cammarata del Nisseno.

Non si tratta di volti nuovi a Genova, e specialmente in Valpolcevera: “Quando ci sono le elezioni questi personaggi scendono sempre in città da Bergamo. Certosa è un’enclave riesina, e qui vengono a cercare voti per questo o quel candidato” spiega Enrico D’Agostino, presidente dell’associazione Liberi Cittadini di Certosa, e vice presidente della Casa della Legalità, che porta avanti insieme a Christian Abbondanza: “A presentare, in qualche modo, il nome da spingere era Umberto Lo Grasso (attuale consigliere comunale della Lista Toti, ndr): presentavano il candidato, e si metteva in moto la macchina per far avere il pacchetto di voti. Non tutta la comunità di Riesi a Certosa è formata da ‘mele marce’ - tiene a sottolineare D’Agostino’ -: negli anni Sessanta, quando sono iniziate le migrazioni interne, tanti sono arrivati a Genova e si sono installati a Certosa, ed erano fior fiore di galantuomini. Molti lavoravano nelle imprese locali, da Italsider ad Ansaldo, o nel settore edile. La comunità non è malata, sono solo alcuni elementi che ne fanno parte”. 

Nel corso degli anni spesso i gemelli si sono visti bazzicare per il quartiere: “Nel 2007 avevamo, insieme a Christian Abbondanza, iniziato a rompere le scatole a questi personaggi, che hanno scritto alla Casa della Legalità per avere un incontro con noi per capire i motivi del nostro interesse: abbiamo rispedito l’invito al mittente, anche perché ci avevano proposto di vederci in mezzo all’autostrada. Da quel giorno non si sono più fatti sentire con noi, ma si incontrano quando ci sono le elezioni. Nell’ultima tornata elettorale per il Municipio avevamo organizzato un’assemblea pubblica di confronto tra i candidati: erano presenti anche loro, non hanno detto nulla ma guardavano Federico (Romeo, presidente del Muncipio Valpolcevera) con occhio sospetto. Gli sguardi fanno capire tante cose, come gli abbracci e le strette di mano”.

I vari episodi sono stati denunciati da D’Agostino e Abbondanza, che per un periodo, per fatti antecedenti, sono anche stati sotto scorta. “Non ci hanno creduto inizialmente: dicevano che eravamo pazzi, visionari, che ci inventavamo le cose. Noi abbiamo comunque denunciato sempre, e la Casa della Legalità ha iniziato a essere una realtà importante in tutta Italia: così abbiamo ottenuto credibilità agli occhi di diversi magistrati”. 

 

CHI SONO I GEMELLI TESTA: LEGATI A FORZA ITALIA MA CON IL VIZIETTO DEL SALUTO ROMANO

Arturo Angelo Testa ricopre il ruolo di collaboratore del gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Lombardia, al servizio di Jonathan Lobati, presidente della commissione Territorio; il fratello Italo Maurizio attualmente è consigliere comunale a Boltiere per il centrodestra e coordinatore della circoscrizione provinciale di Dalmine di Forza Italia.

Alla notizia dell’indagine, entrambi sono stati sospesi come espresso in una nota dal partito che fu di Berlusconi: “A seguito dell'indagine che li ha visti coinvolti, sono stati sospesi gli iscritti Maurizio Testa e Arturo Testa. Forza Italia, totalmente estranea ai fatti, rivendica i suoi valori garantisti e attende la conclusione delle indagini ed eventuali esiti processuali”.

Nel corso degli anni sono stati ricoperti diversi ruoli da entrambi: Maurizio, nello specifico, riuscì a diventare assessore allo Sport tra le file di Alleanza Nazionale, carica a cui però dovette rinunciare per un’immagine scattata a Predappio, e postata da un blogger locale, che ritraeva l’assessore davanti alla cripta di Mussolini con il braccio alzato per fare il saluto romano. Insieme a lui anche il fratello, in posa simile ma meno convinta, oltre a quello che allora era il responsabile della polizia locale di Boltiere, Manolo Peroni. In tale occasione, anche il ruolo di rappresentante sindacale venne interrotto da Cisl.

 

IL SOSTEGNO A CAMBIAMO!

I due gemelli si sono avvicinati nel 2019 a Cambiamo!, il progetto che divenne poi partito di Giovanni Toti. A incrociare i cammini su Alessandro Sorte, ex assessore regionale della Lombardia ai trasporti, legato al governatore ligure, di cui Angelo Arturo fu segretario. Proprio in quegli anni si svolsero i fatti di cui oggi i fratelli sono accusati: per sostenere la rielezione di Toti, i due si sarebbero prodigati a Genova per comprare voti in suo favore. Secondo la Procura, l’attività dei Testa avrebbe favorito la cosca dei Cammarata. Il soggiorno genovese nella settimana precedente le elezioni regionali 2020 dei gemelli venne pagato da Stefano Anzalone, candidato tra le fila del partito di Toti, e nel corso della permanenza si impegnarono a offrire posti di lavoro e alloggi ai riesini residenti a Genova. Gli uffici di Anzalone in Regione sono deserti da giorni e lo stesso non risulta reperibile.

Chiara Orsetti

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