Cultura - 01 maggio 2024, 10:00

Tutto pronto per gli 'Oltregiogo Days': due giorni per scoprire il patrimonio culturale dell'entroterra

Il curatore Dino Angelini: "Ci sono famiglie come Doria, Spinola, Pinelli Gentile, le stesse che hanno costruito i palazzi di Strada Nuova che qui, però, hanno fatto i castelli, la più alta concentrazione di castelli in Europa"

Tutto pronto per gli 'Oltregiogo Days': due giorni per scoprire il patrimonio culturale dell'entroterra

I comuni di Campo Ligure, Masone, Mele, Rossiglione e Tiglieto saranno protagonisti dell’edizione primaverile degli Oltregiogo Days, la due giorni dedicata al patrimonio culturale dell’area geografica che tocca quattro regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna), quattro province e comprende addirittura sessantaquattro comuni.

Un appuntamento che ha preso le mosse dai Rolli Days, l’evento oramai consolidatissimo che, a ogni edizione, attira sempre più visitatori, e che quest’anno si svolgerà il 25 e 26 maggio 2024.

“I comuni del Piemonte che fanno parte dell’Oltregiogo sono trentotto, poi ci sono i ventidue in provincia di Genova, quattro in provincia di Piacenza e un comune in provincia di Pavia” spiega Dino Angelini, presidente dell’Associazione Oltregiogo che, dal 2000, si occupa di valorizzare queste terre.

L’edizione 2024 si concentrerà proprio sui territorio genovese, e Angelini prosegue: “Questo territorio ha un forte legame con Genova. ‘Ultra iugum’ era il termine latino con cui i genovesi chiamavano questo territorio oltre gli Appennini. Ecco che così abbiamo un altro collegamento con i Rolli. Ci sono famiglie come Doria, Spinola, Pinelli Gentile, le stesse che hanno costruito i palazzi di Strada Nuova che qui, però, hanno fatto i castelli, la più alta concentrazione di castelli in Europa. Questo ha suggerito proprio l’iniziativa, legata idealmente a Genova grazie anche all’impegno del professor Giacomo Montanari, curatore scientifico della manifestazione”.

Diverse le iniziative dell’associazione che da ventiquattro anni sta lavorando a svariati progetti con un’attenzione particolare proprio alle giornate dell’Oltregiogo: “Abbiamo tre curatrici che studiano i siti storici dove poi si svolgeranno le visite, tutte gratuite, e abbiamo diciotto divulgatori scientifici, formati proprio dalle curatrici stesse. Sono loro poi che vanno a spiegare alle persone”. 

Tutti gli appuntamenti, su prenotazione, sono a ingresso gratuito, eccezion fatta per la Badia di Tiglieto, gestita dal parco del Beigua, che ha un ingresso a pagamento.

“Ogni anno - aggiunge ancora il presidente dell’associazione - l’attenzione si concentra su cinque comuni, si va dunque a rotazione tra chi ha aderito al progetto. Vogliamo far riviere questo territorio lavorando su ogni fronte. Abbiamo già visto un incremento del 46% di visitatori stranieri e ci sono crescite esponenziali di bed & breakfast, case vacanze e affitti brevi. Qui, oltre alle bellezze custodite, c’è anche la natura con fiumi, laghi, vitigni, tra cui il Gavi. Quest’anno Ovada è stata inserita nelle città europee del vino. Ci stiamo muovendo perché questo territorio abbia una sua identità”.

Il programma delle iniziative sarà presentato il prossimo 4 maggio ma la lista dei luoghi è già stata stilata. A Campo Ligure si potrà compiere un tour del centro storico; a Masone saranno visitabili il Museo del Ferro, l’oratorio e il centro storico. Mele sarà protagonista con il Santuario di Acquasanta, il Museo della Carta, la Passeggiata e l’Oratorio di Sant’Antonio; a Rossiglione, invece, si potranno scoprire i tesori della chiesa di Santa Caterina, il Museo del Passatempo e l’azienda agricola Lavaggi. Tiglieto, infine, contribuirà a raccontare l’Oltregiogo con l’omonima badia.

Tesori che non mancheranno di stupire i visitatori come anticipa proprio Giacomo Montanari, che da qualche anno supporta il lavoro dell’associazione per quanto riguarda la curatela scientifica dell’iniziativa.

“Nella chiesa di Santa Caterina a Rossiglione - spiega il professore - si trova una delle prime opere monumentali in marmo dello scultore barocco Filippo Parodi. All’oratorio di Mele, invece, si può ammirare la grande cassa processionale di Anton Maria Maragliano con Sant’Antonio Abate che contempla l’anima di San Paolo Eremita. Sono solo due dei capolavori che si possono godere nei luoghi che si incontrano spostandosi tra Genova e l’entroterra. Questo evento vuole gettare una luce sui territori che per la Repubblica sono stati feudi, terre di scambio, dove erano collocati eventi importantissimi come la fiera del Cambio di Novi Ligure e che oggi, almeno in parte, non sono più luoghi liguri o genovesi. Per noi sono importanti perché qui incontriamo quella storia che spesso non viene contemplata dai libri. In queste terre l’aristocrazia investiva e collocava opere significative; nell’Ottocento, le comunità locali si sono fatte interpreti di un collezionismo di seconda mano con grandi casse processionali, magari dismesse dalle confraternite del centro cittadino, comprate proprio dagli abitanti del posto. Questi sono luoghi dove le grandi tradizioni della città si sono conservate rimanendo molto partecipate”.

A proposito dell’opera del Parodi, Montanari ne sottolinea l’importanza anche per gli studiosi: “Viene commissionata dalla famiglia Franzone – raffinatissimi collezionisti di Alessandro Algardi – ma la statua ha avuto diverse vicissitudini. Si dice infatti che fosse venuta fuori una venatura nera sul viso della Vergine e subito la scultura viene destinata a Rossiglione. Questa Madonna, in realtà, per comprendere lo sviluppo stilistico del Parodi è centrale perché è una delle sue prime opere conosciute a grandezza monumentale, realizzata in marmo. Anche per gli studiosi, dunque, è un crocevia fondamentale e Rossiglione dovrebbe essere una tappa fissa per chi studia l’arte genovese”.

Non resta dunque che lasciarsi affascinare da queste terre, strenue custodi di una tradizione identitaria ancora fortissima.

Per informazioni e prenotazioni è possibile visitare il sito www.oltregiogo.org

Isabella Rizzitano

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