Cascate, giardini, siepi ed elementi decorativi doveva no essere il pezzo forte del monumento ai Caduti in un gioco scenografico che doveva lasciare a bocca aperta.
Quelle che noi oggi comunemente chiamiamo ‘Le Caravelle’, nelle intenzioni dei progettisti Alfredo Fineschi e Lorenzo Castello dovevano avere un aspetto profondamente diverso.
A loro andò il concorso indetto nel 1935 per la realizzazione della scenografica scalinata nella zona sud di piazza della Vittoria.
Il disegno originale prevedeva una grande cascata d’acqua centrale che, partendo da una fontana al centro dello spazio in alto, sarebbe dovuta arrivare in fondo percorrendo i livelli per poi essere raccolta in una grande vasca alla base.
Di questo progetto, tuttavia, non se ne fece nulla e si decise di ripiegare su un piano B.
Quattro ampie aiuole avrebbero occupato i pian digradanti e, al loro interno, avrebbero ospitato delle spettacolari decorazioni floreali che avrebbero rappresentanti le tre Caravelle di Cristoforo Colombo. In basso, tre ancore disegnate con lo stesso sistema avrebbero concluso la raffigurazione.
Insomma, quello che vediamo noi oggi.
Ai lati di queste aiuole, due per ogni rampa, si trovano otto scalee, ulteriormente abbinate ad altre otto aiuole, quattro per lato, più piccole che concludono la decorazione laterale.
Percorrendo le scale, si giunge alla parte superiore, un semicerchio in muratura, originariamente pensato di siepi potate, che congiunge le vecchie mura, al nuovo spazio cittadino.
Dalla cima, la vista è affascinante: il grande arco di trionfo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, si trova al centro di una piazza che si protende verso la stazione di Brignole. Una simmetria che ruota proprio attorno all’arco e che trova nella scalinata la sua conclusione più scenografica.
Accanto alle Caravelle, due grandi architetture. Da un lato la Questura, realizzata a partire dal 1929 proprio da Alfredo Fineschi, e inaugurata a lavori ultimati, nel 1935, dal re d’Italia Vittorio Emanuele III; dall’alta parte, l’edificio che accolse da subito il Liceo Classico Andrea D’Oria costruito dall’ingegnere Canella nel 1935 e in attività già dal 1937.
Nel 2010 lo spazio è stato riqualificato con interventi di manutenzione e, nei prossimi giorni, si prepara ad accogliere uno dei venticinque pennoni che l’amministrazione installerà in tutto il territorio in occasione della ‘Festa della bandiera’ del prossimo 23 aprile.
Il pennone, alto dodici metri, sarà collocato nello spazio dell’anfiteatro e sorretto da una base di cemento che lo renderà, di conseguenza, rimovibile.
Ma non tutti sono d’accordo su questa scelta, come accade abitualmente.