Il celebre slogan della pubblicità lo diceva senza mezzi termini: “Che mondo sarebbe senza Nutella?”.
Forse in tanti se lo sono domandato agguantando un cucchiaino di crema alle nocciole e stendendolo sulla più classica fetta di pane per concedersi una coccola al palato e, perché no, anche all’anima.E proprio la fetta di pane sembra sia stata la ‘tela’ su cui Michele Ferrero ha steso centinaia di ‘pennellate’ di Nutella prima di trovare la miscela perfetta e, il 20 aprile 1964, veder i suoi barattoli di vetro colmi di quello che diventerà un mito dolciario lasciare gli stabilimenti di Alba, in Piemonte.
“Una delizia spalmata sul pane” recitava il primo claim della massiccia campagna pubblicitaria messa in piedi per promuovere la crema che ha rivoluzionato le abitudini degli italiani e non solo.
La Nutella spegne sessanta candeline, e pensare che nemmeno doveva chiamarsi così. Il suo nome di battesimo, infatti, era ‘Supercrema’ che però non convinceva completamente. Così, dopo diversi tentativi tra Nutosa, Nutina, Nocella e altre, si arrivò al nome che oggi conosciamo: Nutella.
Trecentosessantacinque mila tonnellate di crema alle nocciole vengono consumate ogni anno in oltre centosettanta paesi del mondo.
Oggi, come sessant’anni fa, la Nutella viene prodotta negli stabilimenti di Alba, a cui si è aggiunta la produzione di Sant’Angelo dei Lombardi, in Campania. A questi due centri, si aggiungono undici basi produttive in quasi tutti i continenti.
Un business che non conosce confini e che oggi vale quattordici miliardi di euro di fatturato in un sistema di produzione che sforna duecento vasetti al minuto ma che, come Ferrero ha sempre dimostrato, mette al centro i lavoratori secondo quel mantra per cui “io produco ricchezze da distribuire, così come dovrebbe fare la politica”.
Giovanni Ferrero, figlio dell’inventore della Nutella e uomo più ricco d’Italia coi suoi trentanove miliardi di dollari di patrimonio, prosegue sulla linea del padre e, nel mese di ottobre, ha rimpinguato le buste paga dei dipendenti con duemila quattrocentocinquanta euro in più come premio di produzione.
Nel messaggio che ha voluto diffondere per la festa di compleanno della crema, Giovanni ha scritto: “Da sessant’anni diffondiamo sorrisi in tutto il mondo con passione, creativa e innovazione e continueremo a farlo”.
Una garanzia per non doversi mai chiedere “Che mondo sarebbe senza Nutella?”