Cultura - 18 aprile 2024, 18:00

Un segreto del passato, il bullismo a scuola, un’indagine psicologica: quanti spunti nel nuovo romanzo di William Wall

L’autore irlandese, che vive a Camogli per gran parte dell’anno, ha pubblicato nei giorni scorsi, per i tipi di Guanda Noir, il suo libro ‘Ti ricordi Mattie Lantry?’: “La pandemia mi è servita da ispirazione”. Presentazione domenica al Teatro Sociale di Camogli

Un segreto del passato, il bullismo a scuola, un’indagine psicologica: quanti spunti nel nuovo romanzo di William Wall

“Durante il lockdown ci sono state negate moltissime cose. Tutti noi lo sappiamo e tutti noi lo abbiamo sperimentato. Io ne ho approfittato per scrivere ancora di più”. Il periodo della pandemia è stato fertile, in senso di ispirazione e di idee, per William Wall, lo scrittore irlandese che vive per parecchi mesi all’anno a Camogli e che ormai ha ampiamente un’anima e un cuore italiani.

Wall, classe 1955, nativo di Cork, si è fatto conoscere nel nostro paese specialmente negli ultimi anni, grazie ai suoi due romanzi pubblicati entrambi dalla casa editrice Nutrimenti‘Il turno di Grace’ ‘La ballata del letto vuoto’.

Ex insegnante ora in pensione, è anche un talentuoso e piacevole poeta, ma ora si fa apprezzare pure in un altro genere letterario, quello del noir. Il suo ultimo lavoro, uscito pochi giorni fa per i tipi di Guanda (all’interno della collana Guanda Noir), si intitola ‘Ti ricordi Mattie Lantry?’: sarà presentato domenica prossima, 21 aprile, al Teatro Sociale di Camogli, in un evento curato dall’Associazione Culturale L’Ochin. Insieme all’autore ci saranno la giornalista Silvia Neonato e lo scrittore Bruno Morchio. L’orario è le 17,45, a ingresso libero.

Il libro sancisce l’ennesima collaborazione (surrogata da una bella amicizia) tra William Wall e l’agente letterario e traduttore Stefano Tettamanti. È stato proprio Tettamanti (scopritore di tanti bravi autori della nostra terra e non solo) a tradurre il romanzo, che esce prima in italiano e poi in originale inglese, come già accaduto per alcuni precedenti lavori di Wall: “È un segno dell’amore che ho per l’Italia e per i miei lettori italiani - racconta William Wall, in questi mesi a Camogli, dove passa le giornate insieme alla moglie fra scrittura, passeggiate, il suo giardino - Sono molto contento di questo nuovo libro e anche del fatto che posso essere conosciuto anche sotto una nuova veste: quella del romanziere noir”.

L’idea di ‘Ti ricordi Mattie Lantry?’ nasce in pandemia, perché proprio la pandemia fa da sfondo alla storia: “Poco prima che ci chiudessero in casa, con mia moglie siamo andati via da Cork e ci siamo stabiliti nella parte occidentale della contea, dove mio figlio ha un’abitazione indipendente sul mare che aveva lasciato libera. Siamo stati un po’ più larghi e decisamente più a contatto con la natura. Anche questa casa e questa ambientazione sono stati di ispirazione per la storia”.

Il protagonista del romanzo “è uno stronzo, una persona cattiva: penso così di lui”: si chiama Jim Winter ed è uno scrittore che, in pieno lockdown, decide di offrire un workshop online a cinque aspiranti autori. Ma non può nemmeno immaginare quello che lo aspetta. “La regola è una sola - racconta Wall - il completo anonimato di insegnante e allievi. Tra le storie inviate spicca quella scritta da Deirdre, che racconta la tragica fine di Mattie Lantry, un ragazzo solitario e isolato dai coetanei, ritrovato senza vita all’interno di un cimitero a soli diciassette anni nell’ormai lontano 1980”.

Mentre Deirdre invia un capitolo dopo l’altro, agli occhi attoniti di Winter appare sempre più evidente che gli eventi raccontati assomigliano molto, troppo, a un episodio della sua gioventù. L’ambientazione, i fatti, persino i nomi sono gli stessi. Chi è Deirdre e come fa a conoscere ogni dettaglio di quella storia? E in che modo Winter è coinvolto in ciò che è accaduto? “Per scoprirlo dobbiamo tornare nei luoghi dove tutto è cominciato, in un piccolo borgo di pescatori irlandese sferzato dal mare e dal vento. Qui Jim Winter incontrerà le sue vecchie conoscenze e dovrà riportare a galla un passato che credeva sepolto: il doloroso segreto che lo tormenta da tutta la vita. Fin qui posso dire, poi mi fermo…”.

Secondo Wall, “è un romanzo un po’ letterario, un po’ psicologico, dove il perché è più importante del chi. Al cuore del libro c’è anche un episodio di bullismo. Io ho insegnato al liceo e ho visto molti casi di bullismo. Mattie è basato su un mio allievo che era molto bravo e un po’ eccentrico. Ma è anche una riflessione satirica sulla politica in Irlanda, e forse ovunque”.

Mentre prepara le varie presentazioni, William Wall dal suo ‘buen ritiro’ di Camogli pensa già ai prossimi libri e si sta riprendendo da un problema di salute. “Sto leggendo molto. Leggere è fondamentale per chi voglia dedicarsi alla scrittura, sia che si tratti di un autore già affermato che di un esordiente. Leggere tanto: è il consiglio che mi sento sempre di dare. Io mi sto appassionando in questo periodo al libro ‘Aggiustare l’universo’ di Raffaella Romagnolo: una scrittrice eccezionale, oltre che un’amica. In estate, poi, tornerò a casa, a godermi il fresco dell’Irlanda. Rivedrò Camogli a settembre”.

Alberto Bruzzone

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