“Durante il lockdown ci sono state negate moltissime cose. Tutti noi lo sappiamo e tutti noi lo abbiamo sperimentato. Io ne ho approfittato per scrivere ancora di più”. Il periodo della pandemia è stato fertile, in senso di ispirazione e di idee, per William Wall, lo scrittore irlandese che vive per parecchi mesi all’anno a Camogli e che ormai ha ampiamente un’anima e un cuore italiani.
Wall, classe 1955, nativo di Cork, si è fatto conoscere nel nostro paese specialmente negli ultimi anni, grazie ai suoi due romanzi pubblicati entrambi dalla casa editrice Nutrimenti: ‘Il turno di Grace’ e ‘La ballata del letto vuoto’.
Ex insegnante ora in pensione, è anche un talentuoso e piacevole poeta, ma ora si fa apprezzare pure in un altro genere letterario, quello del noir. Il suo ultimo lavoro, uscito pochi giorni fa per i tipi di Guanda (all’interno della collana Guanda Noir), si intitola ‘Ti ricordi Mattie Lantry?’: sarà presentato domenica prossima, 21 aprile, al Teatro Sociale di Camogli, in un evento curato dall’Associazione Culturale L’Ochin. Insieme all’autore ci saranno la giornalista Silvia Neonato e lo scrittore Bruno Morchio. L’orario è le 17,45, a ingresso libero.
Il libro sancisce l’ennesima collaborazione (surrogata da una bella amicizia) tra William Wall e l’agente letterario e traduttore Stefano Tettamanti. È stato proprio Tettamanti (scopritore di tanti bravi autori della nostra terra e non solo) a tradurre il romanzo, che esce prima in italiano e poi in originale inglese, come già accaduto per alcuni precedenti lavori di Wall: “È un segno dell’amore che ho per l’Italia e per i miei lettori italiani - racconta William Wall, in questi mesi a Camogli, dove passa le giornate insieme alla moglie fra scrittura, passeggiate, il suo giardino - Sono molto contento di questo nuovo libro e anche del fatto che posso essere conosciuto anche sotto una nuova veste: quella del romanziere noir”.
L’idea di ‘Ti ricordi Mattie Lantry?’ nasce in pandemia, perché proprio la pandemia fa da sfondo alla storia: “Poco prima che ci chiudessero in casa, con mia moglie siamo andati via da Cork e ci siamo stabiliti nella parte occidentale della contea, dove mio figlio ha un’abitazione indipendente sul mare che aveva lasciato libera. Siamo stati un po’ più larghi e decisamente più a contatto con la natura. Anche questa casa e questa ambientazione sono stati di ispirazione per la storia”.
Il protagonista del romanzo “è uno stronzo, una persona cattiva: penso così di lui”: si chiama Jim Winter ed è uno scrittore che, in pieno lockdown, decide di offrire un workshop online a cinque aspiranti autori. Ma non può nemmeno immaginare quello che lo aspetta. “La regola è una sola - racconta Wall - il completo anonimato di insegnante e allievi. Tra le storie inviate spicca quella scritta da Deirdre, che racconta la tragica fine di Mattie Lantry, un ragazzo solitario e isolato dai coetanei, ritrovato senza vita all’interno di un cimitero a soli diciassette anni nell’ormai lontano 1980”.
Mentre Deirdre invia un capitolo dopo l’altro, agli occhi attoniti di Winter appare sempre più evidente che gli eventi raccontati assomigliano molto, troppo, a un episodio della sua gioventù. L’ambientazione, i fatti, persino i nomi sono gli stessi. Chi è Deirdre e come fa a conoscere ogni dettaglio di quella storia? E in che modo Winter è coinvolto in ciò che è accaduto? “Per scoprirlo dobbiamo tornare nei luoghi dove tutto è cominciato, in un piccolo borgo di pescatori irlandese sferzato dal mare e dal vento. Qui Jim Winter incontrerà le sue vecchie conoscenze e dovrà riportare a galla un passato che credeva sepolto: il doloroso segreto che lo tormenta da tutta la vita. Fin qui posso dire, poi mi fermo…”.
Secondo Wall, “è un romanzo un po’ letterario, un po’ psicologico, dove il perché è più importante del chi. Al cuore del libro c’è anche un episodio di bullismo. Io ho insegnato al liceo e ho visto molti casi di bullismo. Mattie è basato su un mio allievo che era molto bravo e un po’ eccentrico. Ma è anche una riflessione satirica sulla politica in Irlanda, e forse ovunque”.
Mentre prepara le varie presentazioni, William Wall dal suo ‘buen ritiro’ di Camogli pensa già ai prossimi libri e si sta riprendendo da un problema di salute. “Sto leggendo molto. Leggere è fondamentale per chi voglia dedicarsi alla scrittura, sia che si tratti di un autore già affermato che di un esordiente. Leggere tanto: è il consiglio che mi sento sempre di dare. Io mi sto appassionando in questo periodo al libro ‘Aggiustare l’universo’ di Raffaella Romagnolo: una scrittrice eccezionale, oltre che un’amica. In estate, poi, tornerò a casa, a godermi il fresco dell’Irlanda. Rivedrò Camogli a settembre”.