Attualità - 16 aprile 2024, 11:44

La cremagliera tra Principe e Granarolo ancora ferma: va costruito un pezzo per farla ripartire

La ferrovia, costruita nel 1901, è chiusa per manutenzioni dal 15 marzo: gli elementi sostitutivi devono essere creati appositamente

La cremagliera tra Principe e Granarolo ancora ferma: va costruito un pezzo per farla ripartire

Continuano i lavori di manutenzione della cremagliera che collega la stazione Principe a Granarolo: dallo scorso 15 marzo la ferrovia è ferma per problemi tecnici, come indicato sulle piattaforme AMT, che confermano l’attivazione del servizio sostitutivo effettuato con il bus G1, con partenza da via Fanti d’Italia e con capolinea a Granarolo.

A costringere alla chiusura è stata la mancanza di un pezzo di ricambio: la ferrovia a cremagliera è stata costruita nel 1901, e per effettuare le manutenzioni occorre creare appositamente gli elementi di cui si ha necessità poiché non esistono sul mercato. 

La riapertura dovrebbe essere ormai imminente, anche se ancora non è stata confermata una data ufficiale dagli addetti ai lavori. 

La ferrovia a cremagliera, detta anche a ‘dentiera’, è un sistema di via ferrata dotato di una terza rotaia su cui ingranano i denti di una ruota applicata alla vettura. 

Il percorso della cremagliera Principe - Granarolo si sviluppa per millecentrotrenta metri, con un dislivello di centonovantaquattro metri con pendenze massime del 21,4%. Negli ultimi anni è stata oggetti di lavori di ristrutturazione e di consolidamento, a partire dal restyling delle fermate, delle vetture, fino agli interventi effettuati sulla linea. La ferrovia è al centro dei dibattiti riguardanti la creazione della nuova funivia che dovrebbe collegare la Stazione Marittima a Forte Begato: molti cittadini ritengono che un potenziamento della stessa avrebbe rappresentato un ottimo compromesso per aumentare il traffico verso le alture della città senza impattare sull’ambiente con una nuova infrastruttura, particolarmente contestata dai comitati cittadini e dai residenti.

Chiara Orsetti

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