Sono molteplici gli argomenti che questa mattina sono stati affrontati nell’ambito della tavola rotonda ‘Il futuro dello shipping: sfide, opportunità, tecnologie’ che ha visto protagoniste Genova e Londra nell’intento di rafforzare i legami storici tra le due città che hanno fatto del mare uno degli elementi cardine delle proprie economie.
Dalla trasformazione digitale all’intelligenza artificiale, passando per le infrastrutture di telecomunicazione sottomarine e decarbonizzazine del settore marittimo, i quattro panel organizzati nel corso della mattinata sono stati momento di dibattito e di incontro sul futuro della blue economy.
Lo spiega chiaramente il sindaco di Genova Marco Bucci: “La collaborazione punta ad avere rapporti importanti tra le due città che hanno dominato il mare e che possono veramente fare qualcosa per il futuro, soprattutto quello legato al mare. Genova ha dominato il mare dal 1200 al 1600, nel 1600 è la città più ricca del mondo per questo. Poi è arrivata l’Inghilterra, con la città di Londra che ha iniziato a dominare il mare dal Seicento alla Prima Guerra Mondiale, forse anche un po’ dopo. Anche oggi la cultura marittima è inglese, non solo nei termini ma anche nelle tradizioni”.
“Queste due città - prosegue Bucci - che hanno creato la cultura del mare, secondo me hanno il diritto e il dovere di poter proporre alle grandi associazioni internazionali e agli organismi internazionali, come Comunità Europea o Nazioni Unite, quello che deve essere non solo il decalogo per la protezione del mare ma anche il decalogo per il business del mare e per far conoscere cos’è. L’Italia ha ottomila chilometri di coste, ogni giorni facciamo qualcosa in più ma dovremmo fare molto per far conoscere l’importanza del mare non solo nell’economia o negli aspetti sociali ma anche nella parte sociale. Economia, sociale e ambiente sono tre componenti fondamentali su cui ci giochiamo il futuro, per noi e per i nostri figli. Londra e Genova hanno certo la cultura del mare, l’hanno dominata, ora insieme dobbiamo mandarla in giro per il mondo facendo in modo che tutti abbiamo questo tipo di cultura o che per lo meno la conoscano.
Sia Genova che Londra hanno creato assicurazioni, banche, eccetera, sono state le prime città a fare questo tipo di lavoro. Abbiamo molti genovesi a Londra a lavorare e inglesi che sono qui,. Il fatto che la squadra di calcio sia stata creata per la prima volta qui a genova è perché c’era un medico e una comunità inglese qui dentro il porto. I legami sono importantissimi, Genova è considerata la città più bristih dell’Italia e vogliamo che si continui in questi termini”.
Gli fa eco Michael Mainelli, Lord Mayor of City of London: “I rapporti tra Genova e Londra si sono rafforzati in modo particolare da quando il sindaco Bucci è venuto a trovarci a Londra e ha sottolineato in particolare quelli che sono i punti comuni puntando principalmente sulla bandiera di San Giorgio. A seguito di questo primo incontro, è stata firmata nel 2022 una lettera di amicizia tra la città di Genova e la city di Londra. Da quel momento sono arrivati a Genova visite di vari operatori: giardinieri, architetti che hanno lavorato con l’archistar Renzo Piano, fino alla giornata di oggi dove si parla in particolare dello shipping. Per noi questo aspetto è molto importante perché riteniamo che Genova stia lavorando moltissimo per diventare un importante centro logistico a livello europeo e questo ovviamente aiuterà la città a crescere negli anni come porto di arrivo delle merci.Nello stesso tempo, le nostre due città hanno in comune l’amore per il mare e, collegato a questo, la lotta all’inquinamento. Oltre a questi aspetti ci sono altri punti sui quali lavoriamo in comune, come quello della scienza e della tecnologia, argomento su cui abbiamo lavorato l’ultima volta ma anche quelli che sono gli aspetti legati al sistema legale, giuridico e assicurativo”.
“Genova - continua - ha delle radici profondissime nel settore bancario. Non dobbiamo dimenticarci che il Banco di San Giorgio è stata praticamente la prima banca creata al mondo e nella lingua inglese abbiamo parole come credito, debito e bancarotta che derivano dall’italiano. A Londra una delle strade principali è Lombard Street, che prende il nome dalla Lombardia e uno dei motivi del nome è proprio per attirare gli italiani a venire a Londra.
In città, secondo le stime dell’ambasciata italiana, vivono ottocentomila italiani che lavorano in vari settori. Abbiamo la presenza di banche importanti come Generali, Unicredit, San Paolo.
Tutta questa storia molto lunga della presenza degli italiani a Londra. Per quanto riguarda il futuro, ne abbiamo sentito parlare anche oggi, si è parlato di digital assets, di criptovalute e di tantissime altre nuove tecnologie che possono essere importanti e su cui noi possiamo collaborare”.
Entusiasta dell’incontro e del progetto futuro è anche la console generale e direttrice della sezione industria e commercio del Consolato generale britannico Catriona Graham: “Mi sento sempre molto a casa quando vengo qui a Genova, penso che sia così per tutti noi britannici. Forse è legato alla nostra storia condivisa, visto che entrambi i nostri paesi, in particolare con questa grande città fondata sul mare, condividono una voglia di esplorare il mondo. Da centinaia di anni i britannici vengono qui per turismo ma anche per fare scambi commerciali insieme e questo spero di vedere una crescita in questo con Genova in particolare nel futuro. Questo è il tema di oggi”.
Dopo la Brexit, i rapporti: “sembra che siamo sempre stati e continueremo a stare amici molto stretti, italiani e britannici. In particolare con i genovesi. La Brexit non ha cambiato questa voglia di collaborare, di scambiare idee, culture e anche di scambi commerciali quindi noi e i cittadini di Genova mi sa che siamo tutti noi impegnati a vedere questa crescita anche nel futuro”.