A Genova, l'impegno contro le mafie si traduce concretamente nella confisca di 68 immobili, di cui 44 provenienti dalla "Confisca Canfarotta".
L'assessore al Patrimonio, Francesco Maresca, ha reso noto che 500mila euro di fondi regionali sono stati stanziati per il recupero di questi beni, di cui circa 400mila già utilizzati per valorizzare 33 immobili.
"C’è un lavoro immenso dietro - spiega l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca - che coinvolge i nostri uffici, i consiglieri, la Direzione antimafia e la procura. Sono tutti soggetti che ringrazio per il lavoro che svolgono. Siamo consapevoli che al momento sono ancora presenti alcune criticità legate ad alcuni immobili, ma stiamo cercando di lavorare affinché queste possano essere risolte. Abbiamo in cantiere anche l’organizzazione di un Festival dei beni confiscati, sulla scorta di quelli che si tengono in altre grandi città, dove vorremmo far intervenire, al di là dei colori di partito, personalità di spicco della lotta alla mafia, associazioni, magistrati e tutti coloro i quali da anni combattono questo nemico che ancora si insinua nella nostra società".
I locali e gli immobili confiscati vengono messi a disposizione tramite bando - reperibile sull’albo pretorio del comune - e recentemente sono stati pubblicati quelli per dei locali - due magazzini e un appartamento - in via Soziglia, piazza San Giorgio e vico Mele.
Tra le proposte pervenute in commissione quella di destinare uno o più immobili ai CAV - Centri antiviolenza e alle associazioni che si occupano di violenza maschile sulle donne, per cercare di poter creare case rifugio idonee a tutelare e a far recuperare l’indipendenza alle donne vittime di violenza.
Allo studio anche l’individuazione di un immobile da intitolare ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli della lotta alla mafia, proposta arrivata per dove del consigliere Nicholas Gandolfo e della lista Liguria al centro.