Con i suoi modi di dire, il ragionier Ugo Fantozzi ha lasciato un’impronta indelebile e senza tempo che ha segnato le generazioni e, ancora oggi, è presente nella quotidianità della società.
Ma dietro alla maschera dissacrante, capace di far ridere con la pungente ironia anche e soprattutto delle disgrazie della vita, Paolo Villaggio ha saputo raccontare i tormenti di un’epoca senza mai mancare della sincerità che lo ha reso immortale.
Ecco allora ‘Mostruosamente Villaggio’, l’omaggio a uno degli autori e attori più acuti della storia della televisione italiana.
Prodotto da 3D Produzioni, in collaborazione con Rai Documentari, il documentario andrà in onda venerdì 22 marzo in prima serata su RaiTre e sarà proiettato in anteprima, sempre venerdì, alle 9,30 al Bari International Film&Tv Festival (Bif&st).
Narratore sarà Luca Bizzarri, attore e comico genovese, che accompagnerà gli spettatori alla scoperta di Genova, delle memorie e dei ricordi inediti di Paolo. La Bianchina, fedele compagna del ragionier Fantozzi, sarà la porta d’accesso al mondo della maschera tanto amata quanto odiata da Villaggio, per la prima volta raccontato nelle sue vicissitudini, negli alti e nei bassi della vita.
A descriverlo saranno le parole dei familiari e degli artisti che con lui hanno condiviso momenti significativi. Tra questi, Alessandro Gassmann, che ripercorre la lunga amicizia che legò Paolo a suo padre Vittorio; Ricky Tognazzi, che ricorda le cene a casa dei suoi, nelle quali Villaggio si divertiva e divertiva, sempre provocando; Adriano Panatta, che racconta dei loro dialoghi a volte surreali. E tante altre voci, come Diego Abatantuono, che con Villaggio rideva “dalle 8 alle 10 ore al giorno”: tutti approfondiscono il personaggio pubblico popolarissimo e l’uomo di vasta cultura e intelligenza che rivoluzionò la televisione italiana.
Il documentario narra l’indimenticabile irruzione di Villaggio nelle domeniche degli italiani, con i modi poco urbani di un presentatore irriverente e personaggi assurdi come il professor Krantz. E ancora, il suo passaggio dalla televisione al cinema e l’uscita dei film di Fantozzi, personaggio che ha reso Villaggio un attore celebre, sia in Italia che fuori dai nostri confini. Il suo talento emerse ancor di più quando lavorò con registi del calibro di Federico Fellini, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller e Gabriele Salvatores: un coronamento che culminò con la consegna del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1992, e che fu uno dei momenti più felici della sua vita. Una vita lunga, sotto quelle luci della ribalta tanto agognate sin da quando faceva ridere i compagni di scuola. Una vita fatta anche di paure e malinconie, che però affrontava sempre a testa alta. Se Fantozzi era pavido e perdente, Villaggio non lo è mai stato.
Rai Documentari rende omaggio ad un personaggio che ha fatto la storia della televisione italiana, e che si è distinto, negli anni, come un artista straordinario, in grado di far ridere l’Italia intera con la sua comicità e personalità fuori dal comune.