Attualità - 06 marzo 2024, 08:41

Il Comitato Vittime del Morandi stronca l’idea di Toti: “Non vogliamo nessun tunnel intitolato”

La portavoce Egle Possetti: “Non possiamo dimenticare la provenienza di questi fondi”. Il governatore replica: “Opere moderne consentiranno di non rivivere un altro dramma”

Il Comitato Vittime del Morandi stronca l’idea di Toti: “Non vogliamo nessun tunnel intitolato”

‘Dichiarazioni Irricevibili’: queste le parole utilizzate da Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi per definire la decisione di voler dedicare a chi non è sopravvissuto alla tragedia del crollo del viadotto del 14 agosto 2018 il nuovo tunnel subportuale, i cui lavori sono stati inaugurati nella giornata di lunedì 4 marzo. 

Ad affermarlo è stato il presidente della Regione Giovanni Toti che, come si legge in una nota diffusa dal Comitato, “ha inoltre aggiunto in proposito che quest’opera è ‘…una piccola pietra sulla tragedia…’, quasi come se potesse affievolire un pò l’orrore. Siamo allibiti, sono entrambe dichiarazioni inaccettabili e veniamo a chiarirne le motivazioni - scrivono -. Non potremo mai pensare che quest’opera sia dedicata ai nostri cari, per i nostri cari avremo il Memoriale, auspichiamo delle condanne e verità al processo, avremo molte iniziative importanti  ma di certo non sarà un tunnel come questo a ricordarli.

Non esprimiamo pareri tecnici e di opportunità sull’opera non avendo le competenze e non essendo questo il nostro fine, potrebbe anche essere un’opera positiva per il territorio ma non è questo il punto, noi non possiamo dimenticare la provenienza di questi fondi.

Per chi non lo sapesse i fondi con cui sarà costruita questa opera, sono parte della striminzita ‘marchetta’ concordata in una notte a Roma, mettendo una pietra tombale alla presenza dello Stato nel processo, questa sì che è una grande pietra sulla tragedia… questo accordo è un’altra delle vergogne a cui abbiamo dovuto assistere in questi anni, lo Stato avrebbe dovuto essere al nostro fianco nel processo e non uscire dalla porta di servizio. Questi fondi rappresenterebbero  il risarcimento ad una nazione per quello che è avvenuto, è inaccettabile che si possa avvicinare il ricordo dei nostri cari a quest’opera, diciamo che è una vergogna averlo anche solo pensato.

I nostri cari vengono estratti dal cilindro come dei conigli quando fa comodo, ma sono i fatti e non le parole espresse a determinare da che parte della barricata ci si colloca, se con le vittime o con i carnefici. Troppe persone parlano dei nostri cari e nei fatti si sono dimenticati il rispetto per queste vite, fatte cessare proprio da grandi 'pietre'.

Dobbiamo inoltre ricordare che quest’opera sarà costruita da Autostrade per l’Italia, che non è diversa, ha solo cambiato azionisti e sta tentando di ‘…ricostruire il rapporto con il territorio..’. Forse Autostrade il rapporto con il territorio lo potrebbe iniziare a ricostruire concludendo la messa in sicurezza della rete, in primis.

Purtroppo facciamo fatica a non notare come tutti diventino matti e gongolino quando ci sono nuove opere da mettere in cantiere, poi per contro gongolano tutti molto meno quando si tratta di mantenerle in buono stato. Molte persone comprendono la nostra battaglia per mantenere la dignità delle nostre famiglie, per provare a far emergere la verità, per dare un senso a chi resta, per provare a dare un futuro ai giovani, purtroppo non tutti” conclude Possetti.          

A distanza di poche ore è arrivata la replica del governatore Giovanni Toti, che si è definito ‘“amareggiato e stupito nel sapere che i parenti delle vittime di Ponte Morandi si siano sentiti offesi. Mi stupisce perché pur onorando il ricordo di quella grandissima tragedia non credo sia giusto fermare lo sviluppo di una città che invece da quel maledetto giorno deve soprattutto imparare che le opere devono essere costruite in modo moderno ed efficiente. Ed è quello che vogliamo fare oggi per non rivivere, in futuro, un altro dramma.

Per questo riferendomi al tunnel subportuale ho parlato di un'opera che ci riporta proprio al 14 agosto 2018, opera che continuo a ritenere doveroso dedicare alla memoria delle 43 vittime. Se c’è un legame e’ proprio quello di guardare alla nostra città come un posto moderno e sicuro e credo che solo lavorando in questa direzione si possa onorare quelle vittime. Un legame che non può essere trovato a tutti i costi nel management che da allora è cambiato così come l'azionariato. Oggi dentro Autostrade c'è Cassa Depositi e Prestiti, che sono i soldi pubblici degli italiani. Ci sono fondi di investimento, che allora non c'erano, non c'è più la finanziaria Atlantia che invece era azionista dell'epoca, così come non c'è più il management di allora. Le responsabilità dei passati gestori dovranno essere appurate dai magistrati in tribunale e spero che si faccia giustizia perché chi ha sbagliato paghi la sua colpa. Compiere quei lavori che per anni non sono stati fatti è invece responsabilità del nuovo management e del nuovo governo ed io esulterò sempre per un nuovo pezzo di strada o di infrastruttura che potrà rendere la Liguria più moderna e sicura, onorando veramente vittime innocenti”.

C.O.

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