Paradossale quasi come a cantare che "sono sempre i sogni a dare forma al mondo" sia stato proprio uno dei tifosi interisti più noti, Luciano Ligabue. Continuare a sognare è quel che, alla vigilia della sfida contro l'Inter (ore 20.45, arbitro Ayroldi di Molfetta) mister Gilardino ha chiesto al suo Genoa, ultima squadra a fermare sul pareggio l'armata guidata da Simone Inzaghi e costruita da una vecchia conoscenza del calcio genovese come Beppe Marotta.
"Continuare a sognare e a interpretare le gare con gradissimo spirito di sacrificio e umiltà" per far tornare l'equazione "prestazione più atteggiamento uguale risultato positivo", che avrebbe non solo grande importanza nel continuare a muovere una classifica di per sé soddisfacente avvicinando il Monza in attesa dello scontro diretto di sabato prossimo, ma anche una passerella d'onore "per il percorso di questa stagione, per come arriviamo ad affrontare la prima della classe in Italia e una delle prime in Europa", dice Gilardino.
E non lo dice solo il tecnico genoano, che avrà praticamente tutti a disposizione eccetto Ankeye e Haps oltre al lungodegente Matturro (per il quale la stagione, post operazione, è da considerarsi conclusa). Lo dicono i numeri, che fanno del tecnico piacentino il migliore in casa meneghina dal dopoguerra per media punti, e le prestazioni di una squadra che viaggia al ritmo infernale di una vera e propria tritasassi: "Sono incredibili per quanto riguarda gli interpreti, hanno idee chiare in testa - ha detto il mister - L’Inter si è riuscita a modellare sempre in base agli interpreti che occupano le zone del campo, Inzaghi è stato molto bravo a dare un'identità precisa. Significa tantissimo lavoro, quello che io cerco di trasmettere a squadra e ragazzi, quella che ogni giorno sul campo ci motiva con staff e ragazzi".
E nonostante si sia riuscita a trovare, ormai da poco meno di un mese, la continuità nel mandare in campo un undici titolare, il frutto del lavoro del tecnico in settimana sulla mentalità dei suoi ragazzi sembra aver creato qualche piacevole dubbio: "I ragazzi vanno a duemila e ci sono giocatori che ultimamente, da Strootman a Malinovskyi allo stesso Spence o Vitinha, stanno giocando poco o nulla, però in campo vanno forte. E' un segnale per l’allenatore e soprattutto per la squadra: se giocatori con quel vissuto hanno questo tipo di atteggiamento e comportamento vuol dire che ci siamo".
E proprio a centrocampo sono maggiori le scelte, con Messias e Frendrup che paiono avanti per stasera ai due colleghi citati da Gilardino in conferenza, mentre dietro ci sarà Vasquez che ha smaltito i problemini accusati con l'Udinese e davanti spazio al duo Retegui-Gudmundsson con una conferma anche per Martin a sinistra. Per lui il cliente scomodo potrebbe essere Dumfries e non Darmian, con Inzaghi che ha annunciato qualche rotazione visto il periodo denso di impegni e che, senza lo squalificato Bastoni, potrà contare sui parziali recuperi di Acerbi e Thuram per la panchina.
Ma quali punti deboli dovrà puntare il Genoa? "A oggi loro hanno dimostrato di non averne, ma all’interno della partita secca dovremo avere coraggio e sofferenza senza palla, grande personalità quando la avremo", perché "c’è tanto da perdere" assicura il tecnico, specialmente davanti a una vera e propria marea di sostenitori, oltre 4.500, che hanno esaurito il settore ospiti del "Meazza".
PROBABILI FORMAZIONI
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Carlos Augusto; Dumfries, Barella, Asslani, Mkhitaryan, Dimarco; Sanchez, Martinez. Allenatore: S. Inzaghi
Genoa (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli, Messias, Badelj, Frendrup, Martin; Retegui, Gudmundsson. Allenatore: A. Gilardino