Il destino dell'ex Ilva continua a essere al centro di un confronto serrato, con i commissari pronti a intervenire se non si raggiungerà un accordo tra gli azionisti Invitalia e Arcelor Mittal.
Il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha informato il Senato che, nonostante il confronto in corso, se non si trovano soluzioni, si procederà al commissariamento per garantire il rilancio produttivo, occupazionale e la riconversione ambientale degli stabilimenti di Taranto.
Urso ha criticato l'amministratore delegato di Acciaierie d'Italia per non aver partecipato a un'audizione e per non aver fornito le informazioni richieste dal Parlamento. Acciaierie d'Italia ha risposto negando di aver ricevuto richieste da Sace e definendo prive di fondamento le affermazioni sulla stampa. La commissione Industria del Senato ha chiarito di aver invitato l'azienda, che ha però declinato l’invito.
I sindacati lanciano l'allarme, avvertendo che gli attuali assetti di marcia potrebbero portare a situazioni di fermo impianti irreversibili e chiedono un incontro urgente con l'amministratore delegato e il direttore di stabilimento. Sul fronte politico, il M5s critica la gestione del governo, sottolineando la necessità di una prospettiva chiara per il territorio di Taranto e il processo di trasformazione socio-economica della città.
La crisi finanziaria colpisce anche altri stabilimenti ex Ilva, come quello di Cornigliano a Genova, dove 250 lavoratori sono fermi a causa di un guasto non riparato per mancanza di pagamento alla ditta di manutenzione. La situazione rimane tesa, e l'attenzione è focalizzata sulla necessità di trovare una soluzione che concili gli interessi delle parti coinvolte e assicuri la sostenibilità a lungo termine per la zona interessata.
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