Attualità - 06 febbraio 2024, 15:23

Strage di cinghiali nel Bisagno a causa della peste suina: la Regione conferma

L’assessore alla sanità Gratarola: “Su tutte le carcasse, tranne un solo caso per cui sono ancora in corso gli esami, è stata riscontrata la presenza del dna del virus”. Il M5S chiede chiarimenti

Strage di cinghiali nel Bisagno a causa della peste suina: la Regione conferma

Il torrente Bisagno a Genova è stato teatro di una preoccupante strage di cinghiali infetti dalla peste suina africana, secondo quanto annunciato dall'assessore alla Sanità Angelo Gratarola. La questione è stata portata all'attenzione del consiglio regionale grazie a un'interrogazione del consigliere Paolo Ugolini del Movimento 5 Stelle.

"I cinghiali stanziali del Bisagno stanno morendo a un ritmo allarmante da settembre 2023 - dice Ugolini - Oggi scopriamo che erano affetti da Peste suina africana. Peccato che ci sia voluta una nostra specifica interrogazione per scoprirlo e apprendere che l'Asl3 sta effettuando da allora indagini del caso. Francamente, non si capisce perché la Regione non abbia ritenuto opportuno comunicare subito alla cittadinanza preoccupata gli esiti delle diagnosi effettuate sulle carcasse e soprattutto perché si sia fermata alle prime indagini. E non si capisce perché l'assessore Gratarola abbia scelto di buttarla in polemica. La nostra interrogazione andava in questa direzione: chiedere per informare”.

"Tra novembre e gennaio sono stati segnalati 23 cinghiali morti o agonizzanti nel greto del Bisagno - ha spiegato l’assessore Gratarola -. Su tutte le carcasse, tranne un solo caso per cui sono ancora in corso gli esami, è stata riscontrata la presenza del Dna del virus. La sintomatologia clinica o le lesioni patologiche erano compatibili con l'infezione da peste suina africana". Sul sospetto di una morte per avvelenamento, citato anche dal consigliere pentastellato, Gratarola ha riferito che la Asl non ha condotto ulteriori accertamenti poiché, sebbene "la sintomatologia di un eventuale avvelenamento con anticoagulanti o rodenticidi risulta sovrapponibile, l'attuale quadro epidemiologico e i recenti focolai nel contesto urbano non consentono dubbi sulle motivazioni del decesso”.

Redazione


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