Nell’universo delle piattaforme digitali, la Gen Z ha completamente rivoluzionato il modo di scrivere ed esprimersi, creando una comunicazione del tutto nuova, spesso quasi criptica, che presenta caratteristiche ben precise. Non è raro che molti adulti si trovino spaesati di fronte a queste nuove tendenze linguistiche e stilistiche, perciò analizzeremo le caratteristiche e i punti principali di questa nuova comunicazione.
Il primo punto riguarda l’eliminazione delle maiuscole. Oggi su Internet si trovano svariati tutorial su come disattivare la maiuscola automatica dal proprio telefono, ma perché mai dovremmo volerlo fare se si tratta di un vero e proprio errore grammaticale? Non esiste ancora una spiegazione vera e propria, probabilmente nemmeno la Gen Z lo sa con certezza. Una delle ragioni che potrebbe spiegare questa nuova moda è probabilmente legata ad un fattore prettamente stilistico, che ci crediate o no, iniziare una frase con la lettera minuscola fa risultare il messaggio più minimal e chiaro.
La Gen Z si contraddistingue inoltre per l’utilizzo di una cerchia alquanto ristretta di emoticons, come ad esempio la faccina che ride, il classico cuore rosso e quella che piange. A volte ne utilizzano altre, ma sono davvero poche rispetto alla vasta scelta che ci propone Whatsapp. Ma la cosa più importante è che, se vi piace la classica faccina che sorride, da non confondere con quella che ride a crepapelle, allora rientrate automaticamente nella fascia dei boomer.
Tutti si ricorderanno gli anni d’oro nei quali esistevano ancora gli SMS a pagamento e Whatsapp era solamente un miraggio. Ad oggi il problema non si pone più e Whatsapp permette di inviare quanti più messaggi si desidera senza alcun costo aggiuntivo. Nonostante ciò, la Gen Z predilige frasi brevi e coincise mentre sta chattando con i propri amici. Infatti, per la maggior parte si riceveranno risposte del tipo “ok” o “va bene”. Se invece devono affrontare conversazioni che richiedono frasi più lunghe ed elaborate, allora probabilmente opteranno per una chiamata.
Per quanto alla Gen Z piaccia spendere poche parole nei messaggi, le classiche abbreviazioni del tipo “comunque” (comunque) o “vbn” (va bene) che erano spopolate qualche decennio fa, sono state completamente abolite. Se nel 2024 qualcuno utilizza ancora questo tipo di scrittura, è bene ricordare che viene percepita come una delle caratteristiche per eccellenza che contraddistingue i boomer.
L’ultimo punto, forse quello che rappresenta la novità più importante, riguarda l’uso degli stickers, che poi sarebbero l'evoluzione dei classici meme in formato più piccolo. Stiamo parlando di quegli stickers di cui nessuno sa l’origine, ma che vengono condivisi su Whatsapp a catena e che automaticamente salviamo perché troppo belli per non essere utilizzati. Gli sticker sono un ottimo metodo di comunicazione tra la Gen Z e se devono far capire agli amici che hanno avuto una giornata pesante, allora sceglieranno uno sticker che possa rappresentare al meglio il proprio stato emotivo, senza aggiungere altro.