Nei giorni scorsi i lavori di risistemazione di Piazza Caricamento sono stati interrotti a causa di inaspettate interferenze legate a ritrovamenti archeologici.
Oggi in consiglio comunale la consigliera Cristina Lodi (Azione) ha chiesto chiarimenti all’assessore competente Mauro Avvenente. Le domande della consigliera riguardano la progettazione e la gestione del cantiere.
“Chi ha sbagliato? Chi paga? Cosa succederà a quell'area così fondamentale per la città dal punto di vista architettonico? - si domanda in aula Lodi - È difficile immaginare che il progettista non si sia mai reso conto di tutti gli studi fatti dagli archeologi negli anni '90, specialmente considerando che l'area era stata già indagata durante i cantieri per le celebrazioni delle Colombiane e per la realizzazione del sottopasso. I risultati di quella campagna di scavo sono ben noti e pubblicati. Credo che quest'interrogazione sia necessaria per fare chiarezza sulla situazione. È poi importante capire se le assicurazioni professionali dei responsabili dell'intervento debbano risarcire l'aggravio di spesa pubblica causato dagli evidenti errori progettuali e di gestione del cantiere”.
L’assessore assicura che i lavori di riqualificazione non subiranno ritardi e che durante lo sviluppo della progettazione esecutiva, sono stati effettuati sondaggi nell'area di intervento per il recupero di pietre esistenti. La Soprintendenza ha approvato l'uso del materiale lapideo esistente, portando a una modifica della componente strutturale del progetto.
“Il cantiere non ha subito alcuna interruzione, poiché alcune lavorazioni come il taglio della pietra e la sua lavorazione sono già state fatte, ma si è sviluppata una progettazione esecutiva in accordo con la Soprintendenza e rispettosa delle preesistenze storiche - spiega l’assessore - Nello sviluppo della progettazione esecutiva, i progettisti hanno redatto una nuova soluzione del disegno della piazza unificando le rampe ed eliminando l'area verde intorno alla statua soluzione condivisa con la Soprintendenza in più incontri. Per quanto concerne la pavimentazione, le soluzioni alternative proposte, simili al calcestruzzo architettonico presente nel progetto definitivo, non hanno invece trovato un accordo con la Soprintendenza che nel parere espresso per il progetto esecutivo, in data 30/08/2023, ha ribadito la richiesta di utilizzo del materiale lapideo per l'intera superficie di intervento”.