Scavo che fai, reperto che trovi.
È l’adagio che contraddistingue la stragrande maggioranza dei cantieri di Genova, soprattutto quelli concentrati nelle zone del centro.
Così, dopo i resti delle fortificazioni tardo Ottocentesche ritrovati alla Rotonda di Carignano e la conseguente revisione del progetto per il nuovo supermercato in modo da permettere la conservazione degli stessi come da richiesta della Soprintendenza, ora è il turno di Caricamento.
I lavori per il rifacimento della piazza, un intervento di riqualificazione finanziato per 1,6 milioni di euro con i fondi del Pnrr nell’ambito del progetto sulla qualità dell’abitare-Pinqua, hanno portato alla scoperta di reperti storici di straordinaria importanza.
Dagli scavi, infatti, sono emersi i resti degli antichi moli medievali, testimonianza di assoluto valore per la storia della città e l’evoluzione del porto.
I ritrovamenti hanno reso necessario l’intervento dei funzionari della Soprintendenza per le valutazioni del caso. Saranno loro, nei prossimi giorni, a dare indicazione su come proseguire.
Intanto, il cantiere si è fermato e questo potrebbe portare a un rallentamento rispetto alla tabella di marcia. L’assessore ai Centri Storici Mauro Avvenente, dalle pagine de Il Secolo XIX ribadisce che i lavori continueranno nelle aree non interessate dal ritrovamento ma non è escluso che il progetto, approvato lo scorso anno, non venga rivisto.
Un destino che accomunerebbe l’area a Loggia Banchi, poco distante, dove nel corso dei lavori per la realizzazione di quello che sarebbe dovuto essere il museo di Genova, sono emersi importanti reperti medievali e alcuni elementi di epoca romana. La scoperta ha quindi portato a un cambio di progetto: non più il museo, inteso come collezione di opere d’arte da visitare in loco, ma uno snodo per scoprire le collezioni della città, il tutto mentre si potranno visitare gli scavi.
I lavori di piazza Caricamento, iniziati nel settembre dello scorso anno, interesseranno una superficie di circa duemila e cinquecento metri quadrati. Il progetto prevede la messa a dimora di ventidue alberi mentre, almeno in un primo momento, saranno ridotte le panchine nel tentativo di arginare il fenomeno del bivacco nell’area.