Cultura - 12 gennaio 2024, 14:48

Genova è ancora la culla del Medioevo: un anno di iniziative

Presentato a Palazzo Tursi il programma, ancora in fase di definizione. Tra i cardini, la parziale riapertura del Museo di Sant’Agostino e l’acquisizione della Torre Embriaci

Genova è ancora la culla del Medioevo: un anno di iniziative

“Una finestra da cui guardare la storia della città”: è stato definito così da Giacomo Montanari, storico dell’arte, divulgatore scientifico e coordinatore del tavolo della Cultura del Comune di Genova il progetto Genova nel Medioevo 2024 che vedrà proprio questo periodo storico protagonista della vita culturale dell’anno appena cominciato. 

Un progetto ampio e ancora in via di costruzione, ma che ha già pronti due importanti tasselli: la riapertura e il riallestimento del Museo Sant’Agostino entro la fine del mese di maggio, anche se in modo parziale, per consentire ai visitatori di riscoprire una delle opere più famose contenute al suo interno: il monumento funebre dedicato a Margherita di Brabante di Giovanni Pisano.

Inoltre, la già annunciata riapertura al pubblico della Torre degli Embriaci diventerà finalmente realtà proprio in questi mesi.

L’iniziativa di dedicare un intero anno di attività, destinate a perdurare nel tempo,  al Medioevo genovese nasce dalla consapevolezza che è proprio questo il periodo storico da cui derivano le radici della Genova rinascimentale e barocca che tanto è apprezzata dai genovesi e dai turisti: è proprio fra il X e il XV secolo che la città conobbe una straordinaria espansione, diventando una tra le città più ricche e importanti del Mediterraneo, proiettandosi ben oltre le proprie mura, sino a fondare non nuove città ma “atre Zenoe”. È proprio questa proiezione a giustificare la scelta di cambiarne il nome: da GENUA (forse derivato dall’etrusco kàinua, “città nuova”) al più elegante IANUA, “porta” d’Europa e del Mediterraneo. 

“Il Medioevo genovese è poco conosciuto ai non addetti ai lavori, ma gli studiosi hanno sempre riconosciuto e apprezzato questo patrimonio famoso in tutto il mondo. È vero che ultimamente si è ragionato soprattutto sulla divulgazione dei patrimonio dei Rolli, quindi sul Rinascimento e sul Barocco, e un’iniziativa di questo tipo accende un faro su un’altra stagione della città. Una stagione che non si esaurisce in un anno, ma che vogliamo sia un punto di partenza e non un punto di arrivo” prosegue a spiegare Montanari durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, svoltasi nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi nella mattinata odierna.

 

Che la città abbia validissime carte da giocare è ormai fuori discussione:  “Non è un caso che sempre più spesso appaiano articoli dedicati a Genova sulle riviste internazionali, ultimo quello che invitava le persone a scoprire la nostra città e di sceglierla per una visita perché meno frequentata di Venezia. Si comincia a parlare di Genova in un certo modo e dobbiamo impegnarci per seguire questo percorso” aggiunge il sindaco Marco Bucci. “Vogliamo parlare di quel periodo storico che teoricamente, come dicono i libri, finisce con la scoperta dell’America - prosegue -. Sono gli anni della Repubblica di Genova, in cui si è formata dalla Crociate in poi e soprattutto ha costruito tutta la rete di commerci, di navigazione e di strutture locali che hanno consentito lo sviluppo della nostra repubblica. Questo periodo è forse un po’ dimenticato, oscurato dal nostro grande Seicento: vogliamo per questo rivalutarlo e questa è l’occasione giusta per farlo. Avremo la riapertura del Museo di Sant’Agostino, Torre Embriaci sarà di nuovo visitabile e non so se riusciremo per la fine del 2024 anche a rimettere a posto la Torre Grimaldina del Ducale, tutte strutture che torneranno disponibili alla popolazione. Sono convinto che sia necessario aggiungere un’altra opportunità da sviluppare con il modello dei Rolli Days che ha funzionato finora benissimo: potremmo inventare una serie di eventi dedicati espressamente al Medioevo, è tutto da costruire, ora lanciamo per quest’anno le iniziative, ma sono sicuro ci saranno ulteriori ‘spin-off’ prossimamente”.

Antonio Musarra, curatore scientifico del progetto e professore associato di Storia medievale alla Sapienza Università di Roma, spiega: “Nel corso del 2024 il Medioevo di Genova verrà svelato con una serie di iniziative quasi settimanali che ci accompagneranno nel corso dell’anno a partire dal grande convegno sull’Impero di Genova che si terrà a Palazzo Ducale il 19 e il 20 gennaio, raggiungendo il culmine tra l’11 e il 13 ottobre 2024, quando i siti storici medievali saranno finalmente aperti al pubblico e svelati”. 

Si tratta di tre giornate dedicate alla scoperta dei luoghi medievali della città, chiamato proprio IANUA – Genova nel Medioevo. I visitatori saranno accompagnati in un percorso nella topografia cittadina: dal castrum vescovile, sulla collina di Castello, alla civitas (XI-XII secolo), al burgus (XIII-XIV secolo). La narrazione riguarderà alcuni siti di interesse, selezionati dal curatore e dal comitato scientifico-organizzativo, che favoriscano l’approccio a temi storici, archeologici, artistici e architettonici. Particolare attenzione sarà dedicata al Medioevo immaginato: la ricostruzione medievale della città tra XIX e XX secolo costituisce, infatti, un capitolo importante e in grado di procedere oltre lo sguardo architettonico. Tutto ciò permetterà al visitatore di vivere un’esperienza immersiva nella città medievale. 

“Saranno tantissime le cose che stupiranno i genovesi e che saranno svelate nel corso dei mesi: una delle anticipazioni che posso dare è l’attenzione che grazie alla curia arcivescovile e al Museo Diocesano e alla Fondazione San Lorenzo sarà il restauro del monumento funebre di Luca Fieschi, portato a termine recentemente e che è qualcosa di eccezionale. Fieschi è un personaggio sconosciuto, ma si tratta di un personaggio importante vissuto nel Trecento che fece edificare questo monumento commemorativo alto ben dodici metri, qualcosa di mai visto prima che sarà esposto al pubblico per la prima volta”.  

L’intero anno sarà scandito da appuntamenti importanti e significativi: oltre al riallestimento della Tomba di Luca Fieschi, ci sarà il già citato convegno organizzato da Limes, con la regia di Marco Ansaldo, presso Palazzo Ducale (19-21 gennaio) a tema “L’Impero di Genova. Dal Mar Nero all’Atlantico, la grande espansione nel Medioevo”, per arrivare all’esposizione della Bibbia Atlantica presso la Biblioteca Berio, alle mostre presso l’Archivio di Stato di Genova, l’Archivio storico del Magistrato di Misericordia e il Museo Diocesano stesso – con il fondamentale contributo della Fondazione Bruschettini – e presso i Musei Nazionali di Genova, con l’avvincente tematica “Genova e San Giorgio. Storia, immagini e identità di un santo cavaliere tra medioevo e modernità”.

E poi ancora: incontri seminariali, conferenze e presentazioni di ricerche, volumi e temi legati alla storia medievale della città, in cicli di carattere sia specialistico che divulgativo, con le importanti regie dell’Università degli Studi di Genova, dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, dell’Archivio di Stato di Genova, della Biblioteca Civica Berio, del Centro Studi “Costamagna”, di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e de “La Storia in Piazza” (con una sezione dedicata al tema), della Società Ligure di Storia Patria, dell’Istituto Internazionale di Studi di Liguri, della Fondazione Magistrato di Misericordia e della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica

Giustina Olgiati, funzionario dell’Archivio di Stato di Genova e responsabile delle attività di valorizzazione del Patrimonio aggiunge: “Il target dell’iniziativa è proprio quello dei non addetti ai lavori: si racconterà in modo divertente e accattivante i documenti esposti. Avremo delle mostre documentarie con lunghe didascalie, ma ci saranno anche tante visite guidate che permetteranno al pubblico di ascoltare la narrazione senza affaticarsi: l’intento di Ianua 2024 è quello di accostare il grande pubblico a questo patrimonio culturale che tutta la città custodisce e che è qualcosa di straordinario”. 

Il programma dettagliato delle attività e dei singoli appuntamenti sarà presto disponibile sul sito internet www.visitgenoa.it, in costante aggiornamento.

Chiara Orsetti

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