È stato presentato questa mattina il report di Federcaccia sulle predazioni del lupo sui cani in Italia.
I dati del monitoraggio pubblicati da ISPRA nel 2022 e riferiti al biennio precedente indicano la presenza su tutto il territorio nazionale, isole escluse, di circa tremila e seicento esemplari. Un aumento esponenziale per i Canis Lupus, la specie che all’inizio degli anni Settanta era considerata a rischio estinzione.
L’incremento dei lupi in Italia, a cui si deve aggiungere l’ibridazione con i cani randagi, aspetto preoccupante e sottovalutato, ha comportato conseguentemente un aumento delle occasioni di incontro, favorendo il rischio di incidenti tanto che negli ultimi anni sono aumentati gli attacchi dei lupi verso cani da caccia, da guardia e anche di cani domestici.
Vista la particolare situazione, il Coordinamenti Caccatrici Federcaccia, con il supporto Federcaccia Nazionale e in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione, ha dato il via all’iniziativa per la raccolta e la catalogazione di episodi relativi ad attacchi sui cani nel territorio.
Il report, terminato il 31 agosto dello scorso anno, ha evidenziato quattrocento attacchi, tutti verificati, che hanno riguardato tutto il territorio nazionale.
La gestione del fenomeno è necessaria per la sicurezza della società ma anche importante per la convivenza del lupo stesso con l’uomo.
In Liguria queste aggressioni sono state registrate a Bavari, Sassello e, in generale, del Parco dell’Antola ma lupi sono stati segnalati anche sulle colline di Sant’Ilario dove le predazioni hanno riguardato capre.
Isabella Villa, responsabile del Coordinamento Cacciatrici spiega: “Il nostro report si propone di fornire una fotografia dettagliata di quanto sta succedendo in ambiente venatorio, con la predazione dei cani da caccia ma non solo. Purtroppo non sono isolati i casi di cani predati mentre si trovavano a passeggio, a guinzaglio, con i loro padroni. Una fotografia comunque incompleta perché ancora troppe persone preferiscono non denunciare anche se in questo senso stiamo notando un cambio di mentalità”.
Ancora. “La stessa Unione Europea si sta occupando della "questione lupo", valutando un declassamento del suo status da specie particolarmente protetta a specie protetta, mentre la Svizzera ha già varato un piano di abbattimenti mirati”.
“Noi stiamo proseguendo nella nostra raccolta dati - ha concluso- per poter continuare a fornire un quadro il più dettagliato possibile di quanto accade. Questo quadro sta evidenziando uno stato di allarme sempre più diffuso, ove sindaci invitano la gente a non uscire le notte per evitare incontri indesiderati. Un chiaro limite alla libertà dei cittadini”.
"Ringrazio il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia, Federcaccia nazionale e l'Ufficio Studi e Ricerche della Federazione - dice il vice presidente della Regione Liguria con delega all'Agricoltura, all'Allevamento, alla Caccia e al Marketing territoriale Alessandro Piana - per questa analisi approfondita che mette a disposizione delle Istituzioni e dei cittadini, andandosi ad assommare ai monitoraggi regionali sulla presenza del lupo, attraverso il personale del Nucleo regionale di Vigilanza faunistico-ambientale. I fenomeni delle predazioni mostrano numeri altissimi che come Regione e anche come Paese non possiamo assolutamente permetterci. Oltre alla rilevanza dei dati in sé, attestano anche un cambiamento nelle aree geografiche interessate. Comunicazione ed educazione contro la disinformazione, campagne di monitoraggio con fototrappole, attivazione di interventi di dissuasione di esemplari confidenti, implementazione del fondo per i risarcimenti, introduzione di norme che sanzionino chi offre volontariamente cibo sono alcune delle azioni che la nostra Amministrazione ha intrapreso per favorire una corretta convivenza tra l’uomo e il lupo. Con la nuova programmazione abbiamo un'azione che possiamo utilizzare per incrementare il supporto regionale: la possibilità di predisporre bandi specifici per particolari settori, aree o tematiche, circostanza praticamente impossibile nel vecchio ciclo di programmazione”.
Piana prosegue: “La fotografia generale che dà lo studio di Federcaccia dimostra che la maggior parte delle predazioni avviene alla mattina, per un 60,7% e per il 18% di notte, per lo più da parte di un branco (49,4%) e, nel 25,8% dei casi da parte di un individuo isolato. Per il 52,8% le predazioni si verificano in aree boscate, per il 24,7% in case isolate e per il 15,7% in contesti agricoli. La stragrande maggioranza dei cani attaccati (69,7%) arriva al decesso. Il danno economico in genere si attesta tra i 1000 e i 5000 euro, mentre per il 17,8% dei casi la perdita va dai 5000 ai 10000 euro. Gli stessi monitoraggi regionali vedono il progressivo avvicinamento di esemplari nelle aree antropizzate, anche sulla base delle segnalazioni che pervengono dai cittadini, dai Comuni e dalle associazioni. Come hanno segnalato Villa e Campanile per Federcaccia, nelle ultime settimane di novembre e dicembre ci sono stati in Liguria 7 episodi di predazioni acclarate di cani, poi molti non vengono denunciati (secondo il report la predazione è denunciata formalmente per un 53,9% sul totale degli avvenimenti) o è difficile risalirvi. Regione Liguria sta rafforzando da mesi le azioni di comunicazione ed educazione a comportamenti che evitino la confidenza di esemplari con l’uomo e il monitoraggio con fototrappole. A questi si sono aggiunti gli interventi di dissuasione in particolari casi di esemplari confidenti e l’implementazione del fondo per il risarcimento dei danni al bestiame”.
“La presenza del lupo sul territorio nazionale e nello specifico in Liguria -spiega il deputato e membro della Commissione Agricoltura della Camera Francesco Bruzzone -, in modo particolare in alcune aree in cui la concentrazione è veramente elevata, sta diventando insostenibile per l’essere umano. Siamo di fronte ad uno squilibrio della presenza di questo animale selvatico. Tutti siamo concordi sulla convivenza tra uomo e lupo ma, per quanto mi riguarda, da oggi in alcune realtà la convivenza non ci può più essere perché siamo arrivati alla sudditanza. Se hai paura, non puoi uscire di casa col tuo cane al guinzaglio, se spariscono gli altri animali domestici come i gatti, se siamo di fronte in Italia ad alcune aggressioni che hanno visto coinvolti anche gli uomini -come ho illustrato poco tempo fa in un intervento in aula alla Camera dei Deputati-, è necessario prendere provvedimenti e fare qualcosa. Sì alla convivenza, no alla sudditanza. Ben venga il declassamento a livello europeo, ma è anche necessario provvedere sul versante legislativo a livello nazionale. Alla Camera dei Deputati è stata discussa in Commissione Agricoltura una legge sui grandi carnivori, nella fattispecie lupo e, per quanto riguarda altre realtà distanti dalla Liguria, anche l’orso. Spero che finiscano i rallentamenti e le prese di posizione di chi a tutti i costi antepone il lupo alle attività umane e, in alcuni casi, anche alla sicurezza degli uomini. Ringrazio Federcaccia per questo report in cui emerge quello che ormai sosteniamo da tempo. Spero che la prossima presentazione in cui verrà illustrato lo studio di Federcaccia, il 9 gennaio all’interno della Camera dei Deputati, possa produrre un sollecito riscontro anche da parte di chi ha idee di carattere diverso”.