Un calendario con un filo che unisce la fine e l’inizio, e viceversa.
Il Teatro dell’Ortica si avvia così alla conclusione del 2023 e delle ultime settimane della stagione Palindromi, ideata lo scorso anno dopo la scomparsa di Anna Solaro.
Giancarlo Mariottini, direttore artistico del Teatro dell’Ortica, spiega: “Ci troviamo alla fine di un anno delicato, ma anche molto fervido, e abbiamo tante cose da raccontarvi. È un momento in cui l'anniversario di una perdita così importante, quella di Anna, ci chiede di mettere dei punti, continuando a leggere tra le righe. È un momento che ci parla di un teatro sociale che esiste, resiste e prolifica nel ricordo di Anna, nella necessità di far tesoro di ciò che è stato, per metterlo a valore e a sistema, nell'orizzonte difficile e insieme misterioso e sfidante del cambiamento”.
Arrivano così nel calendario nuovi appuntamenti, pensati per proseguire il percorso e arrivare al 2024 nel solco di quanto fatto negli ultimi anni dalla compagnia teatrale.
Mariotti prosegue: “Il prossimo 28 novembre cadrà il primo anniversario della morte di Anna Solaro e sicuramente sarà un momento importantissimo per tutti noi. Al Teatro della Tosse, proprio il 28 novembre, andrà in scena un reading tratto dal libro 'Ho messo gli stivali gialli’ con alcune attrici dell’Ortica”, che sono state allieve di Anna o comunque hanno avuto un rapporto significativo con lei.
“È questo un modo laico per ricordarla ma anche per affrontare il tema della cura che tanto le stava a cuore – aggiunge il presidente del Teatro dell’Ortica Mirco Bonimi – tema che pone in risalto aspetti non valutati approfonditamente, quali l’empatia, l’ascolto e più in generale il senso delle cure palliative”.
“La stagione Palindromi, dedicata ad Anna Solaro scomparsa lo scorso anno, sta volgendo al termine - commenta la consigliera delegata del Comune di Genova, Barbara Grosso - In questi mesi, il cartellone ci ha accompagnati in un percorso attraverso il teatro sociale e civile, la musica live e le performance di giovani artisti genovesi. Una programmazione realizzata in collaborazione con il Municipio Media Val Bisagno, che dialoga con il nostro territorio e lo valorizza. Per questo, ringrazio il Teatro dell’Ortica”.
“È sempre molto importante per me e per il nostro municipio essere presenti in queste occasioni, perché vedo quello che il Teatro dell’Ortica porta avanti tutti i giorni con le sue attività e nelle sue serate di spettacolo – sottolinea Angela Villani, assessore alla Cultura del Municipio IV Media Valbisagno - Continuate a fare quello che state facendo, questo è il mio augurio. Sono orgogliosa di essere assessore alla cultura di questo territorio perché qua ci sono realtà come appunto il Teatro dell’Ortica che portano avanti un proposta culturale tra le più vive e interessanti delle città”.
Poco prima, il 24 e 25 novembre, in proseguimento della rassegna ‘Ingegni‘ ci sarà al Teatro dell'Ortica la rappresentazione del nuovo spettacolo del laboratorio Il rumore del silenzio. A seguire, sempre presso la sala di via Allende, il 2 dicembre si replicherà il reading, mentre il 16 dicembre andrà in scena la performance a cura del laboratorio "Versi di cura". Due appuntamenti che compongono la stagione autunnale dell'Ortica.
“Tutti questi eventi ci parlano di un teatro sociale che esiste, resiste e prolifica nel ricordo di Anna, nella necessità di far tesoro di ciò che è stato per metterlo a valore e a sistema, nell'orizzonte difficile e insieme misterioso e sfidante del cambiamento – aggiunge Mariottini - Avevamo definito l'anno 2023 come un anno palindromo, in cui inizio e fine si sfumano insieme. L'abbiamo fatto per trovare conforti, per come possiamo come teatro, e per creare momenti collettivi in cui depositare fatiche e dolori. Abbiamo iniziato l'anno nel ricordo di Anna con uno "spettacolo che non finiremo più di raccontare". Continuiamo a raccontarlo anche in questo fine 2023, continuando a cercare coerenze e aperture. Nel frattempo programmiamo il 2024, ricercando il nuovo ma senza colpi di spugna, attenti a preservare ciò che ci contraddistingue e a farne tesoro”.
CALENDARIO
Venerdì 24 novembre - ore 20.30 e sabato 25 novembre - ore 18.30
A Maglie Scoperte – Teatro Dell’ortica – rassegna teatrale INGEGNI
con le attrici del Centro Per Non Subire Violenza e del Teatro dell’Ortica
regia Ilaria Piaggesi e Romina Soldati
Lo spettacolo, frutto del percorso di laboratorio svolto con le donne del centro per non subire violenza, è costruito intorno al tema dello svelamento e del racconto di sé, come occasioni di condivisione, elaborazione e ascolto di sé e dell’altro, intrecciato con una visione critica della società in cui viviamo, che ospita e non tutela dalla violenza di genere.
Incontrarsi senza scontrarsi
Accogliere senza invadere
Rispettarsi senza dismissione di sé
Reciprocità senza gabbie
Confini senza isolamento
28 novembre – ore 20.30 – Teatro della Tosse, Sala Campana
e
2 dicembre – ore 18.30 – Teatro dell'Ortica
Ho messo gli stivali gialli...
reading teatrale tratto dall’omonimo libro di Anna Solaro
produzione Teatro dell'Ortica
regia di Mirco Bonomi
con Claudia Benzi, Nicoletta Tanghèri, Ilaria Piaggesi, Federica Barbaglia, Giulia Mattola e Francesca Santamaria Amato
e con la partecipazione di Eugenia Bonomi
Sul palco sei attrici.
Alcune allieve del corso in pedagogia teatrale che Anna ha guidato con mano sapiente fin dal primo giorno e altre che l’hanno incontrata e conosciuta nei luoghi del cuore dentro al Teatro dell’Ortica.
Sei attrici che leggeranno direttamente dalle pagine del libro testamento, che parla di cura, d’amore e di malattia, che parla della vita mentre affronta la morte.
Sullo sfondo il suono delle parole di Anna: ognuno fa come può, come si sente, senza essere giudicato.
16 dicembre – ore 18.30 – Teatro dell'Ortica
Versi di cura
con i partecipanti al laboratorio “Versi di cura”
regia di Mirco Bonomi e Giancarlo Mariottini
“Versi di cura”, titolo omonimo al laboratorio, è più una performance che uno spettacolo tradizionale.
Nasce da un lavoro iniziato da Anna Solaro e che oggi proseguiamo con rinnovata energia.
È incentrato sui luoghi dell'attesa, fino ad arrivare all'attesa in ospedale: della diagnosi, del proprio turno, della speranza...
Parlano e si muovono i pazienti, i familiari, i sanitari.
Un microcosmo dove si ripetono rituali, si fanno pensieri espliciti e altri mai espressi.
Dove si cerca l'umanità.
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