Nella giornata di votazione del piano sociosanitario ligure un centinaio di manifestanti si è radunato davanti alla sede del consiglio regionale.
“Un piano scritto dentro il palazzo senza un percorso di partecipazione di cittadini e lavoratori - dice il Fronte Comune Ligure per la Difesa della Sanità Pubblica, tra i promotori dell’iniziativa - Secondo la rete regionale anche per i prossimi due anni il Piano non darà risposta ai bisogni di salute della popolazione e non sanerà la sofferenza di Ospedali, Pronto Soccorso, medicina territoriale, servizi ambulatoriali e diagnostici”.
Il Fronte rivendica:
Un Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito, considerando la tutela della salute un diritto, non un privilegio.
Assunzioni di personale per garantire il buon funzionamento dei servizi, prevenzione, assistenza e cura per tutti.
Investimenti nel servizio pubblico per risolvere le liste di attesa e le carenze diffuse.
Ascolto e confronto con cittadini e lavoratori.
“Da tempo la Cgil Liguria pensa che le politiche contenute nel piano socio-sanitario non risponda alle necessità del territorio - aggiunge Andrea Pasa, segretario generale di Cgil Savona - dal momento che continua a subire depotenziamenti dal punto di vista sia ospedaliero sia per quanto riguarda la sanità locale. La Regione continua a promettere che con i nuovi investimenti in arrivo, 50 milioni in questa manovra di bilancio verranno abbattute le liste d’attesa nelle aziende ospedaliere liguri ma ormai non ci crediamo più, l’esperienza degli ultimi due anni ce lo dimostra: lo scorso tentativo di cancellare i ritardi nella sanità è stato un fallimento. E non solo, in tutto questo, i fondi regionali vengono per lo più indirizzati verso la sanità privata”.
IN AULA
Nel frattempo in consiglio regionale è in corso la discussione. La minoranza chiede chiarezza sui documenti che andranno in votazione e critica il voto su un testo non ufficiale. Le opposizioni sostengono che la giunta abbia lavorato su 15 emendamenti senza il passaggio in commissione Sanità, motivo per cui si rifiuta di discutere il piano sociosanitario.
Dall’altra parte la maggioranza vuole andare dritta con la votazione in aula, così alcuni consiglieri d’opposizione, tra i primi Fabio Tosi (M5s), Paolo Ugolini (M5s) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa) hanno deciso di occupare l’aula e sedersi al centro della sala per impedire la continuazione dei lavoro. Dopo alcuni minuti il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei ha disposto la sospensione dei lavori che riprenderanno alle 14.