Attualità - 16 novembre 2023, 09:20

Ex Ilva, lavoratori in protesta davanti ai cancelli: "Il Governo la smetta con le trattative segrete"

A Cornigliano c'è anche Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl: "Non accetteremo altre soluzioni disastrose e chiediamo risposte certe. Tempo non ce n'è più"

Ex Ilva, lavoratori in protesta davanti ai cancelli: "Il Governo la smetta con le trattative segrete"

È iniziata alle 8.30 davanti ai cancelli dello stabilimento di Cornigliano, l’assemblea degli operai Ex Ilva, convocata per questa mattina dalle sigle nazionali FIM, FIOM e UILM.

Dopo l’incontro dello scorso 9 novembre, quando i rappresentanti sindacali si sono incontrati con gli esponenti del Governo a Palazzo Chigi concludendo il tutto con un nulla di fatto, sono stati proclamati scioperi in tutti gli stabilimenti.

Otto ore di astensione dal lavoro per ogni stabilimento, da organizzare entro il 23 novembre, data in cui l’assemblea degli azionisti di Acciaierie d’Italia si riunirà.

Gli assetti aziendali stanno cambiando e il futuro dell’Ex Ilva non è certo.

Da una parte i sindacati chiedono sicurezze per i lavoratori e un intervento risolutivo del Governo che, però, non sembra essere all’orizzonte.

La riunione di inizio mese non ha avuto riscontri e l’atteggiamento del Governo Meloni, in una posizione di attesa, ha provocato diversi malumori tra gli operai: i genovesi sono i primi a incrociare le braccia.

Negli ultimi tempi la cassa integrazione per gli impiegati soprattutto nelle Manutenzioni è aumentata; i buoni welfare da duecento euro previsti dal contratto collettivo dei metalmeccanici, al momento, sono bloccati e la situazione degli impianti negli stabilimenti mette a rischio la sicurezza dei dipendenti.

La situazione di Cornigliano è preoccupante e la produzione è calata.

Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, oggi è a Genova per manifestare insieme ai lavoratori dell’impianto: “Questa partita va rimessa in piedi, deve vedere una fine di rilancio perché è impensabile tenere la siderurgia italiana e il gruppo Ex Ilva in questa situazione. È arrivato il momento in cui il Governo non può più presentarsi dai sindacati a dire che durante una trattativa segreta tra Fitto e Arcelor Mittal la soluzione si vedrà il 23 novembre durante l’assemblea dei soci. Non si possono cercare di scoprire le intenzioni di un socio privato a cui si danno soldi pubblici, li si fanno gestire, solamente quasi a valle della trattativa che dovrebbe essere in corso”.

"Noi come sindacato - prosegue D’Alò - abbiamo già vissuto una trattativa segreta tra il Governo Conte Bis e Arcelor Mittal e abbiamo visto il disastro che ha portato: ha escluso i lavoratori in amministrazione straordinaria e ha reso Mittal fortissimo dal punto di vista contrattuale. Non accetteremo un’altra soluzione di questo tipo e chiediamo al Governo risposte certe. L’ultimo incontro è andato malissimo da questo punto di vista per cui riparte la mobilitazione e chiederemo risposte certe. Per un anno il ministro Urso ha paventato l’idea di far passare lo Stato al 60% ma ora sembra si stia discutendo di altro. Vanno recuperati gli errori del passato, non ne vanno fatti altri perché tempo non ce n’è più, ma va data una risposta ai lavoratori”.

Redazione

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